La ricercatrice Elena Ciaglia dell'Università di Salerno

IL RICONOSCIMENTO

Una ricercatrice salernitana tra i premiati del Grant 2017

Qualche giorno fa si è svolta a Milano l’annuale cerimonia del premio della Fondazione Umberto Veronesi ai giovani e promettenti ricercatori biomedici internazionali.

SALERNO. Qualche giorno fa si è svolta a Milano l’annuale cerimonia del “Grant 2017”, il premio della Fondazione Umberto Veronesi ai giovani e promettenti ricercatori biomedici internazionali.
La prima cerimonia dopo la scomparsa di Umberto Veronesi, avvenuta l’8 novembre scorso, che tanta parte ha avuto nella storia dell’oncologia italiana: una vita spesa per la lotta al cancro, attraverso la fondazione di enti di cura e ricerca diventati famosi a livello internazionale. Nel 1965, insieme a Giuseppe Della Porta, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), la prima charity nata per promuovere la ricerca oncologica italiana. Nel 1991, da una sua idea, l’Istituto europeo di oncologia (Ieo), un modello all’avanguardia nel trattamento dei tumori per l’importanza data alla prevenzione, all’integrazione tra ricerca di laboratorio e ricerca clinica e per il ruolo centrale attribuito al paziente. E nel 2003 l’istituzione della Fondazione Umberto Veronesi volta a sostenere e promuovere la ricerca e la divulgazione scientifica.
Dalla sua nascita, la Fondazione ha sostenuto più di mille ricercatori e oltre cento progetti di ricerca. I giovani ricercatori premiati quest’anno con una borsa di studio sono stati 194 provenienti da 31 città italiane, e tra queste Salerno, con una netta maggioranza di donne (quasi il 74%) che prospetta un futuro della ricerca sempre più in rosa.
In questa edizione è stata quindi premiata anche una giovane ricercatrice salernitana, la dottoressa Elena Ciaglia, afferente al Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria “Scuola medica salernitana” dell’Università di Salerno.
Mossa sin dall’inizio da una grande passione per la ricerca oncologica e immunologica, la dottoressa Ciaglia ha ricevuto meritatamente questo importante riconoscimento nazionale grazie a un progetto di ricerca molto innovativo, di cui si sta occupando attualmente, che permetterà una migliore comprensione della biologia del glioblastoma, la più aggressiva fra le neoplasie del sistema nervoso centrale, dei suoi intrinseci meccanismi di evasione delle risposte immunitarie e l’identificazione di nuovi possibili bersagli terapeutici. L’Immunoterapia è la nuova strategia vincente nel campo della terapia oncologica e oggi abbiamo i primi farmaci efficaci, in grado di potenziare il sistema immunitario contro diversi tipi di cancro.
Tutti questi studi e ricerche nel campo oncologico richiedono finanziamenti che in Italia mancherebbero se non fosse per il contributo fondamentale e continuo di enti come la Fondazione Veronesi e l’Airc, che con il loro modello di charity creato e con il loro impegno consentono a tanti ricercatori di portare avanti i propri studi. Il riconoscimento della Fondazione Veronesi ad una ricercatrice salernitana premia indirettamente l’Università di Salerno, riconoscendole la capacità di svolgere ricerca scientifica in ambito biomedico di ottimo livello.
È quindi di fondamentale importanza che anche le istituzioni pubbliche locali e la Regione Campania, in particolare, recepiscano queste qualità e potenzialità presenti nel nostro territorio e le valorizzino investendo nella ricerca, attraverso la creazione di nuove opportunità lavorative per i giovani ricercatori. Rivalutando la qualità delle risorse umane presenti nel nostro territorio si può giungere non solo a tamponare e frenare il problema dell’emigrazione giovanile, con la “fuga dei cervelli” ma, soprattutto, ad una crescita con una visione prospettica della nostra regione e del nostro Paese.
Non c’è progresso e futuro senza ricerca e la ricerca è il miglior investimento per dare nuove speranze per il presente e le generazioni future
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mercoledì, 23 ottobre 2024

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