Il viadotto Gatto spaventa i residenti

SALERNO. Acqua che scorre lungo i piloni e filtra attraverso il guscio di cemento che avvolge le travi; guard rail danneggiati; barriere di polistirolo posticce per evitare la caduta di acqua e oggetti; manto stradale rovinato. Insomma il viadotto Gatto passato sotto la lente d’ingrandimento fa paura. Una strada che ogni giorno, da quasi 40 anni, è attraversata da centinaia di camion carichi fino all’inverosimile e che s’interpicano su fino all’ingresso dell’autostrada. E la domanda è: qual è il suo stato di salute? A preoccuparsi è il consigliere comunale Gianpaolo Lambiase (Salerno di Tutti) dopo le numerose sollecitazioni ricevute dai tanti residenti ma anche da chi, quotidianamente, percorre il viadotto. Una strada, spiega «sottoposta ogni giorno a forti sollecitazioni. Che assorbe tutto il traffico pesante che dal porto raggiunge le autostrade». E con la psicosi degli ultimi crolli, le domande di Lambiase sono legittime: «Il Comune ha adottato misure di controllo? Chi è che si occupa della manutenzione? ». Dall’ultima volta che sono stati effettuati controlli statici e interventi manutentivi ai piloni sono trascorsi dodici anni. «Un tempo lungo - si preoccupa Lambiase - che meriterebbe un approfondimento ». Quello dell’acqua piovana sembra essere il problema - almeno il più visibile - principale. Qualche tempo fa «è stato installato un tubo di scolo che convoglia l’acqua piovana in una zona di raccolta». Intervento visibile salendo da via Croce, prima dello svincolo del viadotto, «ma è solo in un punto dell’intera strada e probabilmente si è reso necessario per evitare che l’acqua finisse sulle case sottostanti». Le infiltrazioni d’acqua «sono un problema - spiega Lambiase - le campate di cemento sono “nascoste” in una scocca e dunque le travi non sono visibili. Cosa ne sappiamo noi dello stato di salute del cemento e dei ferri usati per armare le travi?». Una preoccupazione, quella del consigliere comunale, che è la stessa dei residenti, per i quali l’apertura di Porta Ovest potrebbe essere una benedizione. Alleggerirebbe il traffico sul viadotto Gatto e questo si tradurrà anche in una diminuzione dei rumori e della qualità dell’aria. Oltre al tubo per consentire di deviare l’acqua che si accumula, un intervento singolare è quello di alcuni pannelli in polistirolo messi lungo le grate che fiancheggiano la carreggiata stradale. Probabilmente posizionati per evitare, coprattutto quando piove, che i camion in transito spingano l’acqua giù. Vere e proprie cascate che diventano pericolose per l’incolumità di chi si trova su via Ligea, persone e mezzi. E poi il fondo stradale devastato. «Ogni giorno passano centinaia di mezzi pesanti continua Lambiase - alcuni dei quali trasportando coils, enormi bobine di alluminio ognuna delle quali pesa intono alle 40 tonnellate. Un carico enorme». Mezzi pesanti che percorrono una strada dove in alcuni tratti il guard rail è rotto, e soprattutto per i mezzi in discesa, potrebbe rappresentare un pericolo. La ripidità del viadotto Gatto infatti, non consente una agevole e pronta frenata. Tant’è che in uno degli interventi manutentivi al manto stradale, fu addirittura utilizzato asfalto che generalmente si applica sulle piste degli aeroporti. Capace cioè di sopportare una maggiore sollecitazione ai carichi. Una strada già pericolosa di per se e che ora, soprattutto dopo i recenti crolli, mette ancora più paura e pre