Salerno

San Matteo, i portatori finanziano i fuochi a mare

Costituita un’associazione grazie al contributo di decine di commercianti. Ma manca ancora l’autorizzazione del sindaco

SALERNO. Quest’anno i salernitani non saranno costretti a rinunciare allo spettacolo pirotecnico in onore di San Matteo. Portatori e commercianti, scavalcando polemiche, bracci di ferro e ripicche e il sostanziale disimpegno del Comune, hanno deciso di costituirsi in associazione e di raccogliere fondi per una iniziativa che sarà completamente autofinanziata.

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L’idea è di Consolato Esposito, tra i principali fautori di un progetto a cui hanno aderito diverse attività del terziario, non solo del centro storico. «Abbiamo deciso di restituire ai salernitani un appuntamento che fa parte della tradizione e a cui moltissimi tengono – spiega il portavoce Angelo De Angelis – Non entriamo nel merito delle tensioni che da un paio di anni a questa parte si sono registrate tra Curia e Comune sullo svolgimento della processione. Non sono questioni che ci riguardano e rispettiamo tutte le posizioni. Infatti i portatori si atterranno scrupolosamente alle prescrizioni dell’arcivescovo. Lo spettacolo pirotecnico, però, non ha nulla a che vedere con l’iniziativa religiosa. Si tratta di un momento di gioia previsto a partire dalle 23.30, dunque a processione conclusa. La Curia non ha avuto da ridire e ci auguriamo che sul lungomare Trieste, insieme con noi, possa esserci anche il sindaco Vincenzo Napoli».

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Ma era stato lo stesso primo cittadino, nei giorni scorsi, a far intendere di non avere intenzione di finanziare il dopo processione, una posizione stigmatizzata anche dall’assenza di un rappresentante istituzionale di Palazzo di Città durante l’omaggio floreale al patrono in piazza Flavio Gioia. Assente Napoli, assente il vice sindaco Eva Avossa, assenti gli esponenti della maggioranza: l’unica figura in prima fila riconducibile all’ente di via Roma era lo storico usciere Lucio Figliolia. E guarda caso, la sola autorizzazione finora mancante per far sì che la festa dei portatori possa realizzarsi, è proprio quella del Comune, assodato che sia questura che prefettura hanno già dato il loro assenso. Un pan per focaccia, dopo che l’arcivescovo Luiti Moretti ha ribadito che la statua del santo per nessuna ragione potrà entrare nell’atrio di Palazzo di Città, come invece avveniva puntualmente in passato.

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«E noi ci atterremo a queste disposizioni – incalza De Angelis – Quindi la processione si svolgerà esattamente come l’anno scorso. Arrivati dinanzi al municipio le statue dei santi saranno disposte in fila e rivolte verso il Comune. Poi solo quella di San Matteo sarà portata fin sotto l’arco, ma senza varcare l’ingresso». La priorità, sembra di capire, è un’altra: salvare la tradizione. «Ci sono tantissimi salernitani che aspettano con ansia i fuochi di San Matteo. Ormai è diventata una festa collettiva capace di richiamare in città anche tante persone dalla provincia. Per i commercianti è un’occasione per riuscire a fare cassa in un periodo in cui il terziario vive grandi difficoltà. Regalando a Salerno quello che ha sempre avuto e che continua a volere, a dispetto delle polemiche». La conferma arriva da Mimmo Petrone del Drinketto, uno dei tanti locali che hanno finanziato l’iniziativa: «Con i fuochi pirotecnici la città si riempie di giovani che desiderano fare festa e si trattengono fino a tardi. Chi ha attività commerciali nel campo della ristorazione o dell’intrattenimento ovviamente ne beneficia. E non è un dato di poco conto in una fase in cui la movida sta vivendo un forte momento di crisi».

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