L'intervista

Prescrizione in agguato, la giustizia arriva tardi

Per Erminio Rinaldi, procuratore aggiunto di Salerno, serve un’intesa con i Comuni: «Situazione fuori controllo in Costiera amalfitana. Il Crescent? Una partita chiusa»

SALERNO. «La giustizia è una tigre di carta, il 90 per cento delle prescrizioni a Salerno sono su abusi edilizi. E anche in caso di condanna c’è una illogicità nel sistema perché nel momento in cui dispongo la demolizione, l’immobile torna dissequestrato al proprietario abusivo che intanto ha ampliato l’abuso. Questa è l’Italia…». Sulla scrivania di Erminio Rinaldi, procuratore aggiunto di Salerno, non c’è spazio nemmeno per un taccuino, ma per circa 150 notizie di abusi edilizi l’anno. Fascicoli così misurano l’amarezza del magistrato che negli ultimi anni ha sequestrato 25 lidi sul litorale di Pontecagnano (i rinvii a giudizio pendono davanti al giudice monocratico), depuratori nella Costiera, perfino abusi totali in aree demaniali di migliaia di metri quadrati, tra cui un maneggio. E oggi non saprebbe dire se a Positano la situazione è peggio che a Paestum.

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Procuratore, ancora abusi nell’area archeologica?

«Quanti ne vuole ma a Positano c’è di peggio, se penso ai sequestri a ridosso del lido Incanto, in un’area con vincoli paesaggistici e ambientali alla luce del sole. Ma sa quanti ce ne sono lungo la costa di Amalfi…».

Quante notizie di abusi edilizi ricevete?

«Una decina al mese, spesso da fonti anonime con foto allegate oltre a quelle che scopriamo noi. La provincia è messa peggio della città dove comunque insistono abusi di massa, a centinaia. Interi condomini hanno trasformato garage in tavernette, le verande e non solo, le 70 palazzine dell’Arbostella sono tutte con sopraelevate abusive ormai da anni».

Demolizioni?

«In un anno tre o quattro».

Le case abusive spesso sono realizzate per esser fittate.

«Sì, il fenomeno più diffuso in provincia è per i fittasi. Vede, dopo 5 o 10 anni arriva l’ordine di demolizione ma intanto chi l’ha costruita pensa “vabbè ci abbiamo guadagnato”. Nella Piana del Sele gli abusi più gravi: un’azienda occupava sette ettari dei 220 mila metri quadri sul Tusciano e sversava lì. Non ci sono controlli e le denunce arrivano quando il latte è già versato. Ma se perfino la camorra è riuscita a vendere le case nelle aree del demanio come a Eboli di che parliamo?».

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Novità sui depuratori?

«Da Positano a Capaccio, su 46 comuni 10 sono in regola coi depuratori come Giffoni e Vietri, tutti gli altri li stiamo monitorando. Montecorvino Rovella non è a norma per esempio, non ha impianti e sversa nei canali e torrenti».

Aree vincolate, il direttore del museo di Paestum Zuchtriegel ha denunciato le 600 villette abusive attorno ai templi.

«È solo l’ultimo arrivato, parlano in tanti».

Il sindaco di Capaccio ha detto a Ballarò che demolire una casa costa 100 mila euro, ha provato a spiegargli che basta molto meno?

«No, ma con nessun comune c’è dialogo. Invece penso che occorre un’intesa tra Procura e amministrazioni comunali. Occorre fare un protocollo, come in Calabria».

Si demolisce poco o niente solo per un problema di soldi?

«Guardi, un paio d’anni fa mi arrivarono numerosi esposti sulla zona pineta tra Battipaglia, Eboli e Capaccio; feci un sopralluogo con la Forestale e in due ore e mezza sa quanti reati abbiamo scoperto? Undici. Tra questi tre violazioni di sigilli, quattro discariche abusive, parcheggi abusivi dei lidi, ho trovato perfino gente che rubava le pigne e se le portava a casa caricate sul camion. I pinoli costano 250 euro al chilo e i comuni potrebbero guadagnare 250 mila euro l’anno se li vendessero. Soldi che basterebbero per abbattere 10 abusi».

È sconsolato?

«A volte quando mi arrivano le notizie di abusi viene voglia di lasciar perdere tanto già sai che sarà prescritto. Tempo buttato, l’abuso edilizio è considerato un reato di serie b».

Che cosa deve cambiare?

«Finchè non ci sarà una legge che fa partire la prescrizione che è di cinque anni, quattro più uno di dibattimento, dal giorno in cui il magistrato viene a conoscenza dell’abuso, non cambierà nulla».

Il Crescent è una partita chiusa?

«Si è una partita chiusa ma io l’avrei fatto in modo diverso».( f.f.)

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