«Prefetto e questore diano spiegazioni su San Matteo»

Pochi agenti municipali alla processione di Salerno: l’associazione “Rousseau” chiede di sapere chi ha coordinato il servizio d’ordine

SALERNO. Non accennano a placarsi le polemiche per la mancata partecipazione dei rappresentanti del Comune e della Provincia (e dei relativi gonfaloni) alla processione di San Matteo. Sott’accusa finisce anche il boicottaggio della festa religiosa da parte dell’Amministrazione comunale, che si è concretizzato con la presenza inadeguata, in termini numerici, della polizia municipale. Perciò, dopo la minoranza consiliare, che ha preannunciato diverse iniziative, tra cui anche la presentazione di un esposto in Procura, scendono in campo anche le associazioni e i movimenti politici. A partire dal gruppo “Rousseau” che chiede spiegazioni per l’inadeguatezza del servizio di polizia municipale, oltre che all’Amministrazione comunale anche al prefetto e al questore. Rita Peluso, Rosa D’Urso, Alberto Moscariello, Antonio Simone, Vincenza De Vita, Nicola Giannattasio, Antonino Daniele Caramagna, Emanuele Mazza, Arturo Campanile e Oreste Agosto nella missiva evidenziano pure come «in maniera del tutto singolare, durante la processione del santo patrono il tradizionale percorso non sia stato chiuso al traffico come di norma».

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E ancora rilevano la strana e sospetta coincidenza dell’assenza delle transenne. Proprio per questo reclamano «in qualità di cittadini salernitani, di conoscere, in particolare dal comandate dei vigili, dall’assessore e dal sindaco, ognuno per le proprie competenze, per quale motivo si siano verificate dette circostanze che hanno messo in pericolo anche la pubblica incolumità». La domanda rivolta al prefetto e al questore, invece, è di tipo più “tecnico”. «Chiediamo di conoscere – scrivono – come massimi esponenti della sicurezza pubblica, se abbiano concordato in tal senso il servizio con gli organi comunali e le eventuali iniziative alternative poste in essere dai medesimi». E, infine, viene tirato in ballo anche il procuratore capo, al quale viene chiesto di «verificare se detti comportamenti rivestano ipotesi di reato».

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Prende spunto dalle polemiche post San Matteo anche il segretario dei Radicali salernitani, Donato Salzano, per esprimere la sua opinione. «La spiritualità non si trova di certo nelle processioni – evidenzia Salzano – nei riti della tradizione pagana promossi quali simulacro dal simoniaco potere delle gerarchie ecclesiastiche. Sicuramente non si trova nel forsennato baccanale d’idolatra adorazione del “vitello d’oro”, intriso di una spasmodica difesa della salernitanità di un “regime” decadente nel suo patriarcale familismo amorale, sempre più corrotto e corruttore». A detta di Salzano, invece, «la ricerca di spiritualità, attraverso la meditazione, la riflessione e il raccoglimento, si trova appunto altrove, nella preghiera di un precetto cristiano del digiuno, nelle opere di misericordia delle visite ai carcerati, nel voler essere fraternamente speranza per dare speranza di quel paolino “spes contra spem” della lettera ai romani».

Antonio Roscia, presidente del club Forza Silvio ed ex coordinatore cittadino di Forza Italia fa, invece, una proposta provocatoria: via i politici dalle processioni. «Se dalle prossime processioni di San Matteo – s’interroga Roscia – i politici (tutti i politici) se ne stessero a casa o al massimo mischiati tra la gente?». «Siamo stufi – aggiunge – di politici di opposizione che sgomitano per farsi vedere e di politici di amministrazione che fanno i tipi importanti. San Matteo è una festa di fede, di spontaneità, di devozione. Basta con i “rappresentanti del popolo” in prima fila: io per parlare con il Santo non ho bisogno di rappresentanti».

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