TRAGEDIA SUL LAVORO

Ieri a Salerno l'ultimo saluto all'imbianchino deceduto mentre stava ritinteggiando un garage

Resta ancora il giallo sull'incidente. Nell'inchiesta aperta dalla Procura coinvolte cinque persone. Familiari distrutti dal dolore. Il ricordo del parroco e il saluto dei nipoti

SALERNO. «È andato in paradiso ad aggiustare gli strumenti degli angeli». Commosso e partecipato l'ultimo saluto a Luigi Gaeta, l'imbianchino 69enne morto mercoledì pomeriggio in un garage di via Renato De Martino, a pochi passi dalla clinica Tortorella. Ieri mattina, nella chiesa della Sacra Famiglia di Fratte, si sono celebrati i
funerali dell'uomo stroncato, così come ha stabilito l'autopsia effettuata venerdì mattina dal medico legale Giovanni Zotti, da un trauma toracico riportato nella caduta dalla scala su cui stava ritinteggiando le pareti del seminterrato. Ai primi banchi della chiesa, distrutti dal dolore, la moglie del defunto, Rosa Gaeta, e i figli Vincenzo, Anna e Giuseppe attorno ai quali si è stretto l'affetto di familiari e amici arrivati a Fratte per manifestare la loro vicinanza ai Gaeta, colpiti da un lutto tanto grave quanto improvviso.

leggi anche: Tragedia sul lavoro: operaio settantenne cade dalla scala e muore L'uomo era in un garage in via De Martino quando è stato colto da un malore. La polizia e l'ispettorato del lavoro indagano sulla sua posizione contrattuale

«Anche il sole ha velato il suo volto ma non è scomparso per sempre - ha affermato il celebrante, don Franco Mangili, prendendo spunto dal cielo che ieri era coperto da nubi cariche di pioggia - così come non è scomparso il nostro fratello Luigi che ci continua ad accompagnare con la sua amicizia illuminata dalla vita eterna». La prima lettura scelta per il rito funebre è stata tratta dal Libro della Sapienza: «Le anime dei giusti sono nel cuore del Signore anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi», così don Franco ha esordito nella sua omelia e con le sue parole cariche di speranza ha cercato di infondere nei cuori dei presenti quella serenità che la morte di un uomo giusto, così come da tutti era considerato Luigi Gaeta, ha spazzato via. Il sacerdote ha raccontato dei trascorsi calcistici dell'operaio 69enne, conosciuti attraverso una lunga chiacchierata avuta con sua figlia Anna, e a questo proposito ha affermato: «Luigi in gioventù amava giocare a calcio e possiamo dire con certezza che questa è la sua partita più bella che gli ha fatto vincere il trofeo più prezioso, la vita eterna». Nel momento del distacco definitivo, i familiari di Gaeta non se la sono sentiti di commentare i risvolti dell'inchiesta che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di ben cinque persone: sotto inchiesta, con l'accusa di omicidio colposo sono infatti finiti i due medici che hanno soccorso per primi Gaeta (per verificare che non vi siano stati ritardi o negligenze), l'amministratore delegato e un impiegato della casa di cura "Tortorella" (che risulta committente dei lavori di manutenzione straordinaria del locale) oltre al titolare dell'impresa edile a cui quella ristrutturazione era stata affidata.

leggi anche: Primi indagati per la morte di Gaeta, domani i funerali a Fratte Oggi sarà eseguita l’autopsia dell’imbianchino sessantanovenne per stabilire la causa del decesso

La Procura vuole accertare innanzitutto chi sia stato a incaricare il 69enne della tinteggiatura dell'immobile, visto che dai primi accertamenti l'uomo non figura tra i dipendenti dell'impresa a cui Giuseppe Tortorella e Paolo Lubrano (rispettivamente amministratore della clinica e dipendente delegato alle forniture di beni e servizi) avevano assegnato il lavoro. L'imprenditore, Antonio Leone di San Cipriano Picentino, ha preferito per ora non rispondere alle domande degli inquirenti, ma trapela la tesi difensiva che il cantiere non fosse stato ancora allestito, tesi ora al vaglio del sostituto procuratore Vittorio Santoro, titolare delle indagini in corso. A dare ieri l'ultimo saluto a Gaeta anche i suoi nipoti: «Caro nonno Luigi - si leggeva su alcuni manifesti - abbiamo trascorso momenti indimenticabili e condiviso esperienze meravigliose. Ti porteremo per sempre nei nostri cuori in ricordo di un grande esempio di vita che rimarrà indelebile nel tempo».