tragedia sul lavoro

Primi indagati per la morte di Gaeta, domani i funerali a Fratte

Oggi sarà eseguita l’autopsia dell’imbianchino sessantanovenne per stabilire la causa del decesso

SALERNO. Per molti abitanti del rione Carmine, e per tantissimi commercianti storici della zona, era semplicemente “mastro Luigi”, il factotum dalle mani d’oro che, nonostante l’età, era sempre disposto a sistemare ciò che negli appartamenti, così come nei locali commerciali del rione, andava rimesso a posto. Sessantanove anni, una moglie che anche prima di diventare la sua sposa portava il suo stesso cognome, tre figli ormai grandi, due maschi e una femmina, e una vita intera spesa per il lavoro. Questo l’identikit di Luigi Gaeta, l’imbianchino trovato morto martedì pomeriggio in un garage di via Renato De Martino, a pochi passi dalla clinica Tortorella. Con la sua Rosa, Gaeta viveva a Cappelle, in via salita San Giovanni, nella casa della famiglia di lei, originaria della frazione collinare ma paradossalemente il quartiere in cui si ritirava a dormire poco sa di lui a differenza, invece, del rione in cui da oltre quarant’anni Luigi lavorava come e quando poteva.

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«È stata la sua dedizione al lavoro a ucciderlo», rumoreggiano nelle strade che l’uomo percorreva quasi ogni giorno salutando affettuosamente quelli che ormai erano diventati amici, scambiando quattro chiacchiere con il meccanico di fiducia e prendendo il caffè con chi, negli anni, aveva cominciato a considerarlo un vicino di casa nonostante la sua dimora fosse altrove.

A trovarlo ormai senza vita, sul pavimento del garage di proprietà di un privato che l’uomo stava rimettendo a nuovo, è stato un operaio della manutenzione della clinica Tortorella. Il soccorritore ha avvertito immediatamente il 118 poi sono stati gli stessi sanitari della vicina casa di cura a intervenire per rianimare il 69enne ma per lui non c’è stato niente da fare. La ferita alla testa causata dalla rovinosa caduta dalla scala appoggiata alla saracinesca del garage che stava ritinteggiando era ampia e profonda ed è presumibile che a provocare le improvvise vertigini e poi la caduta sia stato un malore che non ha lasciato alcun scampo al 69enne. Ma per fugare ogni dubbio è stata disposta l’autopsia della vittima che questa mattina verrà effettuata dal medico legale Giovanni Zotti, già intervenuto sul luogo dell’incidente martedì pomeriggio per constatare la morte dell’uomo insieme con gli agenti delle Volanti diretti dal vice questore aggiunto Rossana Trimarco.

Certo è che la Procura intende fare chiarezza su questa ennesima morte sul lavoro e sembra che alcune persone siano già finite nel fascicolo di inchiesta aperto in seguito al ritrovamento del corpo. Bisogna infatti capire a che titolo l’uomo si trovava all’interno del garage in cui poi è morto e se, soprattutto, fosse stato ingaggiato da qualche impresa o stesse lavorando per fare un favore personale a chi l’aveva contattato. Sta di fatto che, visti i suoi 69 anni, senza dubbio Gaeta aveva oltrepassato da tempo il limite dell’età pensionabile e probabilmente solo una condizione di bisogno l’aveva portato in quel garage, ammesso che per il lavoro che stava effettuando fosse stato pattuito un compenso.

Ovviamente questo è l’aspetto meno chiaro della vicenda e anche il più penoso, che impone una riflessione sullo stato di difficoltà in cui vivono alcuni anziani che magari hanno lavorato tutta la vita per poi ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. L’esame autoptico sarà effettuato questa mattina dopodiché il corpo di Giovanni Gaeta sarà restituito ai familiari. È presumibile che i funerali dell’uomo si terranno sabato, anche se ancora non è stato definito l’orario della cerimonia funebre, nella chiesa di Fratte.

Saranno sicuramente in tanti ad affollare le navate per dare l’ultimo saluto all’operaio sempre disponibile che lascia sua moglie e i suoi adorati figli in un mare di dolore per una morte avvenuta nel più tragico dei modi, in totale solitudine e in una circostanza che non doveva probabilmente verificarsi avendo Gaeta un età in cui sarebbe stato più giusto potersi godere i nipotini piuttosto che salire su una scala per imbiancare una parete di un garage. Probabilmente per poche centinaia di euro.