NAZIONALE DI CALCIO

Ventura dimissioni o esonero? Il ct: "Serve una pausa di riflessione"

Il mister azzurro si assume le responsabilità del fallimento, ma non lascia la panchina

MILANO - "Mi scuso con gli italiani, ma non mi sono dimesso: dovremo fare molte valutazioni". L'unico contropiede azzurro riuscito nella notte più buia della nazionale è quello di Gian Piero Ventura, che si prende le responsabilità tecniche del fallimento ma non lascia il suo incarico. Dopo 90' di cuore e poco più, la lunga notte del calcio italiano si consuma nello spogliatoio di San Siro.

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"Ora servono 48 ore di riflessione", filtra dalla Federcalcio, una pausa che va da Tavecchio in giù, per tutta la Federcalcio. In attesa della bagarre che scoppierà già oggi attorno all'eliminazione dell'Italia dal Mondiale, 59 anni dopo l'unico precedente. Ora lo scenario è una pausa per valutare a freddo situazione e reazioni, ma se non arriveranno le dimissioni resta l'esonero. Ventura ha sette mesi di un contratto da 1,5 milioni l'anno, il prolungamento al 2020 era legato alla presenza al mondiale.