Serie B

Salernitana, Fabiani difesore d'ufficio di Sannino

 Il direttore sportivo prova a "blindare" il tecnico: «Non si tocca»

SALERNO. Claudio Lotito ha seguito tutto in tv, compreso il replay del gol-non gol di Alfredo Donnarumma. L’altro co-patron Marco Mezzaroma, invece, era allo stadio, ha ascoltato i fischi di fine primo tempo e quelli che hanno fatto da sottofondo alla sostituzione di Donnarumma che ha lasciato il campo assai imbronciato, a metà ripresa. Mezzaroma non è passato negli spogliatoi, non ha riservato carezze né bacchettate all’allenatore Sannino e alla squadra: a 5’ dallo scadere, infatti, ha preferito lasciare l’Arechi per rientrare a Roma. Al termine della gara, ha evitato commenti anche Beppe Sannino. Non un vero e proprio silenzio stampa perché l’allenatore granata ha rilasciato una breve intervista a Sky.

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«In questo momento manchiamo nella finalizzazione – ha detto – anche se oggi devo ammettere che è stata una gara difficile, sia perché era la terza in una settimana, sia per l’atteggiamento del Pisa. Nel primo tempo non siamo stati brillanti come nel secondo. Capisco il rammarico della gente che si aspetta una vittoria in casa, però il calcio talvolta toglie ciò che meriteresti. La cosa importante è avere sempre serenità dentro lo spogliatoio, l’unica cosa che chiedo ai tifosi è dare atto a questa squadra che in campo ha messo l’anima». La sala stampa lo aspetta ma Sannino va di corsa. «Deve immediatamente prendere il treno e ripartire. Sono venuto io a parlare e penso che vada bene così – ha spiegato il direttore sportivo Fabiani, prima di trattenersi a lungo a colloquio, a fine partita, con l’agente Giuffredi che assiste gli scontenti Donnarumma, Ronaldo e Laverone – che cosa si può domandare di più a Sannino? E’ ovvio che dica quello che vi riassumerò adesso io».

Cioè questo: «Non possiamo ritenerci soddisfatti dei punti che raccogliamo ma occorre anche onestà intellettuale, perché il Pisa è squadra quadrata, ha fatto sei gol e ne ha subiti sei, ha dato filo da torcere anche al Verona. C’è stata un’occasione ghiotta di Donnarumma, più dentro che fuori. Se Donnarumma è uscito a metà ripresa, significa che non ha 90’ nelle gambe. Non è un momento facile neppure per Coda, non gli riesce praticamente nulla. Se poi volete mettere in discussione e sulla graticola Sannino, fate pure perché tanto non cambia niente. L’analisi obiettiva è che se il Pisa si mette dietro la linea della palla, gli spazi sono ridotti. Poi subentra anche la stanchezza, perché eravamo reduci dal turno infrasettimanale. Conosciamo il pallone e tutte le sue sfaccettature: questo tipo di partite va sbloccato subito oppure diventa difficile, anzi si rischia pure di perdere». Analizzata la partita, Fabiani analizza anche il momento della Salernitana: «Abbiamo conquistato quattro pari consecutivi e si fanno drammi. Figurarsi cosa sarebbe successo, se la squadra avesse ottenuto 4 sconfitte consecutive. Mi dite che Mezzaroma è andato via deluso ma lo siamo tutti, perché non è che ci piace pareggiare. La proprietà è contenta di Sannino. Non voglio neanche rispondere alla domanda su eventuali rischi di avvicendamento tecnico, perché altrimenti sembra che il problema sia Sannino e invece non esiste proprio. Avverto aria un po’ funesta. In questo momento credo serva soltanto un po’ di “fattore C..” perché al 90’ con Zito, con l’Entella, abbiamo preso un palo. Poi siamo andati ad Ascoli, che oggi ha battuto il Carpi, abbiamo preso un pari ma ci sono stati mugugni. Pazzo è chi pensava che il Pisa fosse una squadra materasso. Il Pisa ha incarnato il dna del proprio allenatore».

Qual è l’obiettivo della Salernitana? «Migliorare il piazzamento dell’anno scorso e il verbo migliorare indica un orizzonte infinito: significa meglio, quindi non solo salvezza tranquilla ma può essere anche playoff, media classifica, alta classifica. Ha detto bene in settimana Lotito: non ci siamo posti obiettivi, si deve solo migliorare. Speso 6 milioni lordi? Non vado a vedere quanto spendono gli altri, spendere non è sempre sinonimo di vittoria. Quest’anno abbiamo più qualità, mi pare che lo stiamo anche dimostrando, al netto della palla dentro che non riusciamo a buttare». (p. t.)

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