il punto

Questa è (in)giustizia a orologeria

Un semplice cavillo. Oppure uno splendido assist. O un clamoroso autogol. La sentenza d’Appello che ha ribaltato e riscritto, a dieci giorni dalla fine del campionato, la classifica di B, potrebbe essere letta in tanti modi

SALERNO. Un semplice cavillo. Oppure uno splendido assist. Se volete, un clamoroso autogol. La sentenza d’Appello che ha ribaltato e riscritto, a dieci giorni dalla fine del campionato, la classifica di B, potrebbe essere letta in tanti modi.La conclusione però è univoca: si tratta, ancora una volta, di (in)giustizia a orologeria. E non solo per una questione di tempistica. Come il Lanciano è riuscito a riottenere tre dei cinque punti che appena un mese fa il primo grado di giustizia sportiva gli aveva comminato, perché non pagava né le tasse né versava i contributi? Grazie a un cavillo.

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Tralasciando la pasticciata questione relativa alla rinuncia di Turchi (frutto di una melina, per la Disciplinare il club aveva presentato documentazione falsa), i due punti ripresi sono frutto di una falla che proprio l’ordinamento sportivo ha provocato. Perché per accelerare i tempi dopo un letargo di 40 giorni, Procura federale e Disciplinare un mese fa avevano riunito due procedimenti distinti, nati in epoche diverse. Così facendo – almeno secondo la tesi difensiva del Lanciano – non esisterebbe più la recidività nell’inadempimento ma la sola e semplice continuazione. Dunque inapplicabile l’inasprimento della pena.

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Come a dire: fatta la legge, trovato l’inganno. Ergo: il Lanciano, unico club di B a non pagare tasse e contributi da luglio, va sì punito ma non “mortificato”. Addirittura tenuto in vita, salvato: poco importa che fra un mese dovrà pagare tutto per iscriversi mentre club in regola saranno all’inferno. Alla sentenza potrebbero far ricorso solo la Procura generale del Coni. Quando? Dopo la pubblicazione del dispositivo: a playoff – si badi bene non playout – conclusi. Il finale velenoso non deve creare alibi alla scellerata Salernitana di questa stagione ma rimanda alla solita domanda: il calcio italiano è una barzelletta?