LA VITTORIA A POTENZA

La Salernitana non teme l’Ufficio indagini

Lombardi: «La vittoria è regolare. Il risultato dev’essere omologato». Il presidente lucano Postiglione ora getta acqua sul fuoco, ma i tifosi potentini sono in rivolta. Oggi De Cesare torna ad allenarsi

L'allenatore del Potenza, il dimissionario Arleo, è stato convocato ieri dalla Digos lucana. I dirigenti della questura locale hanno inteso ascoltarlo come persona informata sui fatti. I fatti sono quelli scaturati domenica mattina dalla decisione del presidente rossobù, Postiglione, di non far scendere in campo tre calciatori del Potenza, nati a Salerno, De Cesare, Cammarota e Cuomo. C’è stato un parapiglia nel quartier generale rossoblù e nell’albergo del Potenza sono arrivati gli 007 della Procura Federale.
Dopo il polverone alzato con la propria decisione improvvisa, il presidente del Potenza ha trascorso la giornata di ieri ad inviare messaggi di pace alla tifoseria ed ai propri tesserati. Anche ieri ha parlato «di visita di prassi dell’Ufficio Indagini, giunto in albergo per "fotografare" l’accaduto e stilare un verbale».
E’ assai probabile che venga aperta un’inchiesta di verifica, ad ieri comunque non ancora scattata ufficialmente, come confermato anche da fonti istituzionali potentine. Restano in posizione d’attesa anche i tre calciatori salernitani che Postiglione ha escluso dalla distinta di gara, con un atto d’imperio.
Resta in sospeso la posizione di De Cesare, il primo a ribellarsi alle parole del proprio presidente che era entrato nella stanza dell’hotel Vittoria dicendo «mi arrivano alcune voci su quattro-cinque di voi, voci che ritengo infondate ma che comunque mi spingono a non farvi scendere in campo».
Sondato telefonicamente, De Cesare ha ribadito a salernitani e potentini di non poter rilasciare dichiarazioni ufficiali, perché blindato dal silenzio stampa. Ha tenuto, però, a ribadire che da professionista sarà oggi stesso al campo d’allenamento per riprendere la preparazione. Attende il faccia a faccia con Postiglione per capire se deve sentirsi fuori rosa oppure del gruppo.
Il presidente, invece, tende la mano ad Arleo: «Voglio ricompattare tutto. Sono sereno, non ho niente da temere e l’ho fatto per tutelare immagine di società e calciatori».
I tifosi, invece, sono sul piede di guerra ed ieri hanno tappezzato la città di volantini: «Postiglione vai via». Oggi si riuniranno in sit-in davanti lo stadio Viviani e la sede sociale del Potenza Calcio.
Sull’anteprima della sfida vinta in Lucania, ha rilasciato qualche battuta anche il presidente granata. Lombardi ha detto: «Ho trovato un clima abbastanza sereno a Potenza e nessuna voce circa l’esclusione di tre atleti locali era arrivata alle nostre orecchie. Non m’attendo di essere ascoltato dall’Ufficio Indagini. Credo dovesse essere ascoltato il Potenza e così è stato già domenica mattina. Siamo sereni e ci concentriamo sulla prossima partita che può darci la B matematica. Non mi aspetto altro. Non vedo perché non dovrebbe essere omologato l’1-0 della Salernitana a Potenza. Sono cose che non ci riguardano assolutamente. Abbiamo ottenuto una vittoria importantissima per gli scenari del nostro campionato. S’è trattato per giunta di una vittoria sudatissima, assai sofferta, arrivata ad una manciata di minuti dalla fine solo grazie ad una prodezza del nostro cannoniere, Arturo Di Napoli».
Pasquale Tallarino