LA FIGC INDAGA

Caso Potenza, l'inchiesta di Palazzi a una svolta

Ascoltati dirigenti, tecnico lucano e giocatori, alcuni anche più volte. Il procuratore federale sta stringendo i tempi e c'è, tra le ipotesi, anche il rischio deferimento per entrambe le società

Lo spiffero impetuoso rimbalza da Potenza, indiscrezione catturata dall’uscio delle stanze del palazzo della Figc, a Roma. Lì dove ha sede anche la procura federale, lì dove venerdì scorso sono stati ascoltati ancora una volta alcuni tesserati rossoblù: i giocatori DeCesare e Cuomo, il presidente Postiglione (la terza volta per il dirigente) e il tecnico Arleo (addirittura la quarta volta). Unico assente, giustificato, Cammarota, in spensierato viaggio di nozze. La nuova tornata di interrogatori (Lombardi è stato ascoltato due volte e Di Napoli pure nelle scorse settimane), la circostanza che siano avvenuti nelle stesse ore in cui l’Italia giocasse con la Romania una gara fondamentale per gli Europei, la presenza di ben 4 uomini dell’Ufficio Indagini, la qualifica degli investigatori (Piccolomini e Squicquero tra tutti), le domande volte a chiarire passaggi definiti "incongruenti" e "diversi", rispetto a quelli forniti in passato: elementi che evidenzierebbero come l’inchiesta sia arrivata in una fase cruciale, delicata, inchiesta alla quale il procuratore Palazzi vuole mettere un punto. Quella domenica del "Viviani" è stata ancora una volta scandagliata. A lungo. A fondo si è andati sul prima e sul dopo il 20 aprile. I mormorii e le illazioni della vigilia, l’incontro in un ristorante di Salerno tra De Cesare e Di Napoli, quella frase rivolta da un dirigente rossoblù (Giuzio) a De Cesare il giovedì prima della gara, «fatti male, non giocare domenica», le parole al veleno e le accuse di De Cesare e Arleo confidate ai tifosi potentini mentre Potenza e Salernitana giocavano il primo tempo, l’inchiesta della Dia su Postiglione (imprenditore) allargatesi poi anche alle iniziative economiche del Postiglione presidente del Potenza (nate appunto dalla circostanza che all’esterno del Viviani, il 20 aprile, ci fosse anche un sottotenente dell’Arma pronto ad ascoltare) le dichiarazioni di Arleo che, mentre continua a minacciare tuoni e fulmini, avrebbe cambiato ancora una volta versione sull’andamento di quella famosa settimana e dei fatti già dichiarati, il pagamento in contanti ai tesserati rossoblù in attesa di mensilità: una serie di fatti che hanno arricchito l’inchiesta di punti definiti "scottanti".
Da Potenza, attraverso il palazzo della Figc, filtra solo la volontà di Palazzi di arrivare a breve ad una decisione: proscioglimento, o deferimento. E ancora: coinvolgimento solo di alcuni tesserati e solo del Potenza, o coinvolgimento pure per la Salernitana. Mentre da Potenza Postiglione manifesta assoluta serenità, «tutto ok, non rischiamo nulla perché non c’è nulla», mentre la Salernitana conferma di «vivere sonni tranquilli perché la Salernitana non c’entra proprio con queste storie, che al massimo sarebbero tutte interne al Potenza», affiora il rischio deferimento. Per violazione dell’art. 1 del CGS (violazione alla norma di condotta di probità, correttezza, rettitudine) e in questo caso rischierebbe solo il Potenza e qualche tesserato, oppure di illecito o tentato illecito e in questo caso, purtroppo, la Salernitana potrebbe pure cominciare a preoccuparsi.