Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca

IL COMMENTO

Vincenzo De Luca, maestro di cattive maniere

Purtroppo non è il primo episodio di sessismo di cui si rende protagonista

È una bambolina che fa no, no, no. Era il 1966 quando un certo Michel Polnareff cantava questa deliziosa canzoncina ormai vintage, eppure gli anni sembrano passati invano per Vincenzo De Luca che a Polnareff nemmeno c’è arrivato e sembra fermo all’era pre-femminista e misogina degli anni Cinquanta.

leggi anche: Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca Vincenzo De Luca e il mancato rispetto per le donne La sindaca di Roma, Virginia Raggi, che diventa “bambolina” non è che l’ultimo segnale di una scarsa considerazione, anzi di una considerazione “proprietaria” dell’altro genere. Il tutto nel silenzio dei suoi due partiti, il Partito democratico e il Partito deluchiano che spesso sono la stessa cosa, anzi il secondo prende il sopravvento sul primo e impedisce ogni discussione

«Bambolina imbambolata» ha definito la neo sindaca di Roma, Virgina Raggi, sicuro di aizzare la folla esacerbata dalla sconfitta e anti Cinque stelle della platea romana del Partito democratico e compiendo invece un bel salto nell’iperuranio della cafonaggine.

Infatti sul terreno scivoloso del sessismo ha toppato di brutto e non lo ha seguito nessuno, la ministra Maria Elena Boschi obtorto collo ha dovuto bacchettarlo, e anche la conterranea e certe volte amica Mara Carfagna , non ha digerito la battuta greve che oggi non starebbe nemmeno sulla bocca del più becero dei bulli di periferia.

Finanche il caro presidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi, ne ha preso doverosamente le distanze.

La sindaca di Roma, Virginia Raggi

De Luca purtroppo è recidivo e inguaribile e a quanto pare non è un uomo che ama le donne; non è la prima volta infatti che si esprime così grossolanamente a conferma che le sue non sono gaffe casuali ma l’espressione più autentica di uno stile, quello di un vecchio politico d’antan, che considera le donne alla stregua di conquiste di un datato play boy di provincia.

Lo aveva già dimostrato con Rosy Bindi quando osò metterlo tra gli impresentabili dell’Antimafia o insolentendo una malcapitata giornalista in piena campagna elettorale delle Regionali 2015, e a una domanda insidiosa nel confronto televisivo con gli altri candidati, rispose che la ragazza aveva bisogno di affetto ma che lui non poteva darglielo con il dito fasciato che si ritrovava.

I buuu arrivarono allora sonori in diretta mentre la telecamera basita (e l’operatore, altrettanto basito) non sapeva se riprendere il dito fasciato in primo piano o il ghigno compiaciuto dell’aspirante presidente della Regione Campania.

Lui infatti gode come un matto alle proprie battute come Franco Franchi quando strabuzza gli occhi e dà di gomito a Ciccio Ingrassia, un protomaschilista tronfio e contento di sé, circondato da yes woman che lo temono e lo ammirano tipo amazzoni di Gheddafi.

«Bambolina imbambolata» è l’ostentazione immarcescibile, ai tempi di Angela Merkel e Hillary Clinton, della virilità come segno di forza che irride alle lacrime sul balcone del Campidoglio di una giovane signora, emozionata dell’importante compito che i romani le hanno assegnato.

Una roba gaddiana da “Eros e Priapo”, da “Poffarbacco che si preoccupò de le femmine con la sua esibita ed esibenda maschilità” se non fosse passato quasi un secolo.

E nonostante che abbia al suo servizio il fior fiore di professionisti per la comunicazione (pagati a peso d’oro), nessuno lo ha ancora avvertito che il politicamente corretto non si riferisce al caffè ma è il minimo sindacale richiesto a un governatore di una regione che ha una gloriosa civiltà alle spalle.

Soprattutto il presidente De Luca sembra pervicacemente ignorare che una cosa è fare battute a danno dei colleghi politici o degli oppositori (certe volte non di minore gravità); altra è dileggiare signore riferendosi all’aspetto fisico o alla loro presunta debolezza.

Forse, visti i tanti fondi che la Regione butta via per la formazione, non gli farebbe male un master individuale di buone maniere, dove gli si insegni il rispetto delle donne e la storia delle loro conquiste nella società contemporanea, almeno per una volta i soldi servirebbero a una buona causa.

Scherzi a parte, in tempi di esacerbata violenza di cui sono piene le cronache quotidiane anche quelle a noi vicine, che ancora mostrano come le donne vengano considerate un oggetto e una proprietà privata di cui poter disporre a proprio piacimento; dove una ragazza stuprata si deve ancora difendere dall’accusa di essersela cercata, l’ineffabile presidente della Regione Campania non può scivolare su questa vecchia e lisa buccia di banana. E invece dei soliti rituali di buoni consigli, la smetta di dare cattivo esempio, tanto per rimanere in tema di vecchie canzonette.

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