Villini e case abusive, a Battipaglia via agli abbattimenti

Illeciti anche nella pineta e fino in riva al mare. Giù gli immobili dopo una battaglia legale lunga trent’anni 

BATTIPAGLIA. Ruspe in azione lungo la fascia pinetata tra Spineta e Lago. E le pagano i privati, proprietari di villini classificati abusivi da una sentenza del tribunale. Lo stanno facendo a loro spese perché se lo facesse il Comune, in danno, pagherebbero di più. In quarant’anni circa hanno combattuto una lunga battaglia legale, aderito a condoni, pagato salate oblazioni e poi bocciati dal giudice. Una trentina di “case vacanza”, alcune piccole baite, sono tra quelle da buttare giù. Ci sono due giudizi che danno torto ai proprietari. Alcuni non si sono fermati al secondo verdetto sfavorevole ed hanno fatto ricorso in Cassazione. Altri hanno scelto di procedere con gli abbattimenti. E abbandonare la fascia costiera perché, dopo l’ultimo muro buttato giù, gli rimane solo quel terreno di poche centinaia di mq. Quello sì è loro. Lo hanno acquistato con regolare atto notarile.

leggi anche: Boom di abusi edilizi Commissari avviano il piano abbattimenti Individuati i primi manufatti realizzati senza permessi Il Comune agirà in danno degli attuali proprietari

La “zona rossa” è una porzione di terreno appartenuto allo storico stabilimento Valsecchi ed è posta tra la strada e la spiaggia. Le ragioni dell’abbattimento sono racchiuse in un complesso ragionamento di giurisprudenza amministrativa. In parole semplici quei terreni, costruiti a ridosso del mare, sono soggetti alla normativa che tutela l’ambiente e pone severi vincoli paesaggistici. Le case oggetto di ordinanza di abbattimento sono sorte abusivamente in una “zona di rispetto”. Secondo le norme urbanistiche si tratta di un’ area interdetta da qualsiasi forma di costruzione. Negli anni Ottanta andarono giù le prime baracche divenute case. Sono rimasti quei villini nascosti dai pini, che danno frescura in estate. I proprietari hanno pagato utenze, tasse e tributi come seconda casa. Dopo trent’ anni è arrivata la doccia fredda. Prima la bocciatura del condono e poi la vicenda giudiziaria che gli ha dato torto.

leggi anche: Immobili abusivi, via libera alle ruspe La Cassa depositi e prestiti pronta ad anticipare al Comune le somme necessarie per avviare gli abbattimenti in danno

Questa è una delle tante storie del litorale di Battipaglia: un luogo dove si parla di abbattimenti e ripristino della legalità, ma mai di costruire. La stretta all’abusivismo edilizio è arrivata durante il periodo del commissariamento del Comune. Sotto lente sono finite tutte le concessioni rilasciate in quell’area cosiddetta a vocazione turistica. Lo sanno bene i proprietari degli stabilimenti balneari che hanno subito controlli e, in alcuni casi chiusure. Ed hanno avviato controversie legali, in alcuni casi spuntandola. Analizzando i casi nell’insieme viene fuori un quadro degradante della zona, frutto di un insuccesso della politica che non è riuscita finora a dare davvero uno sviluppo economico e sociale. Eppure, ad ogni tornata elettorale, il litorale diventa il “cavallo di battaglia”. Un effimero momento di rivincita e di speranza per i duemila abitanti che popolano le ex contrade agricole di Santa Lucia a Fasanaro, passando per Aversana e Lago. Si parla tanto di rilancio, potenzialità del territorio e progetti che si traducono negli anni in degrado e abbandono. Che succederà – si chiedono i residenti – dopo che i proprietari avranno finito gli abbattimenti? Qualche chilometro più in là, nel territorio di Eboli, dove mandarono giù le case della camorra, ora ci sono terreni incolti, luoghi scelti dagli incivili che li usano come discarica di materiali non pericolosi, ma costosi per il ciclo di smaltimento.

©RIPRODUZIONE RISERVATA