Uno straniero fa scattare l'allarme bomba al Tribunale di Salerno

Telefonata minatoria con accento arabo alla redazione de "la Città": "Attenti a bagni e aule, uno è falso e l'altro è vero"

SALERNO. "Attenti a bagni e aule, uno è falso e l'altro è vero. Rivendichiamo noi l'attentato". La telefonata che fa scattare in Tribunale l'ennesimo allarme bomba arriva poco dopo le 9 alla redazione de "la Città". Per essere sicuro che il messaggio sia arrivato, il sedicente terrorista chiama due volte: la prima al centralino, pochi minuti dopo a uno dei numeri interni dell'amministrazione. L'accento è chiaramente straniero, di origine araba o maghrebina. Per la rivendicazione cita una sigla che risulta incomprensibile, poi riattacca il telefono.

Segnalata alle forze dell'ordine, la telefonata minatoria fa subito scattare le procedure di sicurezza, con la perlustrazione di tutti gli ambienti del palazzo di giustizia. Aule e uffici sia del tribunale civile che di quello penale sono stati evacuati e gli ingressi sono stati chiusi, in attesa che gli artificieri completasero i controlli in tutti gli ambienti. Le udienze sono riprese quando erano ornai le 12.50.

Non è la prima volta che il palazzo di giustizia viene preso di mira per la rivendicazione di attentati terroristici che finora si sono sempre rivelati falsi allarme. Il fenomeno ha una cadenza periodica e nel corso dell'anno scolastico impone di sgomberare anche le aule dell'adiacente scuola Vicinanza, con evidenti disagi per i bambini e i loro genitori, spesso costretti a lasciare il lavoro per andare a ripredndere i figli che aspettano su corso Vittorio Emanuele insieme agli insegnanti.

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Negli ultimi tempi le telefonate minatorie sono fatte da persone con accento straniero, in un caso è arrivata al centralino del Tribunale una minaccia in lingua araba, o almeno tale in apparenza. L'ultimo episodio risale all'11 maggio quando le aule  di Tribunale scuola furono evacuate circa un'ora e insegnanti e famiglie raccolsero le firme per chiedere che il tribunale civile lasci lo stabile dell'istituto scolastico.