L'inchiesta

Una legge regionale per completare le opere

L’obiettivo è integrare le ultime risorse ministeriali destinate ai paesi colpiti dal terremoto del 1980

SALERNO. Una legge regionale per completare la ricostruzione in Campania. È questo l’obiettivo principe che il comitato tecnico nominato dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, deve portare a compimento nel giro di due, massimo tre anni. Per arrivare alla legge però si dovrà prima avere un quadro generale e dettagliato della situazione nei 167 Comuni delle cinque province campane che, complessivamente, hanno bisogno di 534,6 milioni di euro per lasciarsi definitivamente alle spalle, dopo 36 anni, la fase post-terremoto. «Questo – sostiene Nicola Parisi, sindaco di Buccino e membro salernitano del comitato presieduto dall’irpina Roberta Santaniello – è l’ultimo treno che passa, non ce ne saranno altri».

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Un pensiero abbastanza lapalissiano, considerato che il terremoto c’è stato nel 1980, ma forse non tanto se ancora oggi ci sono abitazioni o edifici pubblici che ancora necessitano di manutenzione e adeguamento sismico. Il problema centrale resta quello delle risorse. I 14,7 milioni di euro erogati dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, già iscritti nel bilancio di previsione 2016, sono certamente spiccioli rispetto al costo complessivo degli interventi «ma – come sottolinea Parisi – rappresentano comunque un punto di partenza». Se la promessa del Governo di sbloccare a stretto giro altri 140 milioni di euro verrà mantenuta, allora si potrà cominciare davvero a fare sul serio. Tra sette giorni, come confermato da Roberta Santaniello, ci sarà già la prima riunione del comitato tecnico, composto per la provincia di Salerno anche dall’ex sindaco di Valva, Michele Figliulo e per la provincia di Avellino dal sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole e dagli ex sindaci di Lioni, Rodolfo Salzarulo, di Marzano di Nola, Franco Addeo e di San Mango sul Calore, Franco Romano.

«Solo dopo – dice Santaniello – sapremo come stanno realmente le cose». La trazione “avellino-centrica” del comitato – d’altronde quella irpina fu la provincia più colpita dal sisma del 1980 - potrebbe aprire subito un confronto acceso tra le parti per la distribuzione delle prime risorse disponibili. «È vero – ammette Nicola Parisi – il comitato è composto in maggioranza da amministratori ed ex amministratori irpini. È dal 2004 che i Comuni non ricevono più finanziamenti, Ma c'è anche da dire che molti di essi hanno già ricevuto dei finanziamenti nel corso di questi anni e, quindi, la prima cosa da fare sarà quello di approntare una scheda tecnica da inviare agli enti locali per capire, caso per caso, cosa resta ancora da fare». Poi verrà il lavoro di pressione politica su Regione e Governo. «Un altro obiettivo che dovremo perseguire – dice ancora il sindaco di Buccino – sarà quello di ottenere che, ogni anno, nelle leggi finanziarie vengano appostate delle risorse certe da destinare alla ricostruzione. Altrimenti, non andremo da nessuna parte».

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