SALERNO

Trovati metalli pesanti nell’area di Fratte

Presentato il report dell'associazione dei medici per l'ambiente con i rilievi all’altezza degli scarichi delle Fonderie Pisano nell' Irno. «Il risultato - spiegano i dottori - è stato il ritrovamento, a valle degli scarichi, di cospicue quantità di cromo, piombo, rame, zinco e manganese»

SALERNO. È con un rapporto tecnico su un recente studio ambientale che i medici dell’Isde, l’associazione internazionale di medici per l’ambiente, puntano di nuovo l’attenzione sull’inquinamento nella Valle dell’Irno. Lo studio è stato presentato ieri presso l’Ordine dei Medici di Salerno in via Santissimi Martiri Salernitani e ha visto la presenza del presidente dell’Ordine, Bruno Ravera, del presidente regionale dell’Isde Campania, Gaetano Rivezzi, del presidente dell’Isde Salerno Alfonso Bartiromo e del docente geologo Franco Ortolani.

«Abbiamo effettuato rilievi a monte, a valle e all’altezza degli scarichi delle Fonderie Pisano nel fiume Irno – ha annunciato Rivezzi – Il risultato è stato il ritrovamento, a valle degli scarichi, di cospicue quantità di cadmio, cromo, piombo, rame, zinco e manganese. Il nostro è uno studio dimostrativo, fatto applicando criteri diversi da quelli previsti dalla norma vigente. Tuttavia è da considerare altamente affidabile nel descrivere una situazione di elevato inquinamento delle acque del fiume. Ora procederemo con ulteriori analisi su piante e sull’aria per dare un quadro ancora più esaustivo».

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Incidenza tumorale sui cittadini e sui lavoratori è uno dei temi trattati, sul quale però insorge uno dei diretti interessati alla vicenda, presente in sala: «Sono il medico del lavoro delle Fonderie Pisano da vent’anni – esordisce a sorpresa il dottor Pasquale Cavaliere – e posso dire che tra i lavoratori la silicosi è stata debellata mentre per la ipoacusia vi è una diminuzione del 50 per cento. Ho avuto diversi scontri con l’azienda in materia di prevenzione ma posso assicurare che quel che andava fatto è stato fatto. Di sicuro devono delocalizzare poiché incompatibili con l’attuale contesto.

Ma sui tumori non si può puntare il dito solo contro le fonderie dato che vi sono diversi fattori responsabili come lo stile di vita, l’alimentazione o lo smog». Sempre in mattinata, al bar Verdi, è stato il comitato “Salute e Vita” a annunciare l’ennesima iniziativa con la consegna di tre lettere a Regione Campania e Comune di Salerno. Tre i punti richiesti agli enti dall’avvocato Oreste Agosto che sta curando la serie di ricorsi per il comitato: la richiesta di annullamento dell’Autorizzazione integrata ambientale; l’accesso agli atti e alle attività inerenti le decisioni sul caso fonderie, tra cui la riconvocazione del tavolo tecnico in Regione e infine l’invito, proprio all’ente regionale, per l’attivazione di un processo di delocalizzazione serio e veloce. Per questa mattina, durante il presidio dei cittadini sotto Palazzo di Città, il portavoce del comitato Lorenzo Forte richiederà al sindaco Napoli un ulteriore consiglio intercomunale monotematico.

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