IL FEMMINICIDIO

Tragedia a Terzigno, Pasquale Vitiello si è ucciso con un colpo in testa

La figlioletta è a Scafati dove risiedono i parenti della donna morta

TERZIGNO - Una famiglia distrutta. Per sempre. A Terzigno la tragedia iniziata nel giorno della festa del papà si è conclusa con l’epilogo che, forse, nessuno immaginava. Eppure Pasquale Vitiello , 36enne impiegato nell’indotto dell’Alenia, aveva programmato tutto nei minimi dettagli. Dall’esecuzione della moglie, la 31enne Immacolata Villani , davanti alla scuola della figlia, la piccola A. di 9 anni, al suicidio in un capanno per gli attrezzi in campagna. Stesso modus operandi con un colpo alla testa con la stessa pistola di piccolo calibro che ha ucciso la donna originaria di Scafati. Una tragedia consumatasi in 24 ore, con gli investigatori che già avevano ipotizzato un finale simile visto il contenuto delle lettere, ben venti, fatte trovare da Vitiello nella propria abitazione. Una confessione fiume, con l’uomo di Terzigno che annunciava la volontà di “farsi giustizia”.

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«Ha fatto bene», «poteva farla finita senza fare danno ad altri» sono i commenti di chi si ferma a guardare le operazioni del recupero del cadavere da parte dei carabinieri. Ora tutti i pensieri sono solo per la piccola A., con il Comune di Terzigno pronto a fare la propria parte. «È un triste epilogo, una pagina dolorosa per tutta Terzigno. Ora dobbiamo pensare alla bambina», ha detto il sindaco Francesco Ranieri , spostando l'attenzione sulla figlia di Imma e Pasquale, lunedì rimasta da sola a scuola con le maestre in attesa dell’arrivo del fratello della Vitiello, Luigi, a cui è stata affidata. «Resta il rammarico - ha concluso il sindaco - che se i nostri centri anti violenza fossero venuti a conoscenza del disagio familiare presente, saremmo potuti intervenire e magari scongiurare questa tragedia». Ora la piccola è seguita anche dai servizi sociali, con i Comuni di Terzigno e Scafati (dove risiedono i parenti della donna morta) pronti a dare luogo a un piano per ridare serenità alla bimba.

Domenico Gramazio