Il caso

Teatro Diana a Salerno, si parte ad aprile. Il Comune dice sì ai fasci

L’assessore De Maio: "Una cifra stilistica, la politica non c’entra nulla". Progetto per le facciate. L’ingresso principale si sposta su piazza della Libertà

La fabbrica muraria è ormai completa. Entro fine mese lo saranno anche gli impianti, consentendo così all’amministrazione comunale ed al Teatro pubblico campano, di poter alzare il sipario sull’ex cinema Diana. Ieri mattina la commissione urbanistica ha effettuato un sopralluogo insieme ai progettisti dello studio Asnova (Francesca e Nuccio Spirito con Roberto Cacciatore) per verificare lo stato di avanzamento dei lavori.

Tornano i fasci littori, favorevole o contrario / Il sondaggio

«Il nuovo polo del teatro sperimentale sarà un gioiello di architettura e tecnologia - ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica Mimmo De Maio - L’interno è ormai pronto, in un secondo momento si penserà alle facciate». Sulle quali potrebbero rispuntare, in forma stilizzata, gli antichi quattro fasci littori che contrassegnavano l’ingresso della vecchia Casa del Balilla.

«Stiamo valutando con i progettisti il da farsi. Ritengo che possano tranquillamente essere riproposti, visto che gli architetti hanno fatto un prezioso lavoro di recupero documentale. Non credo che inserendo questa cifra stilistica si disturbi la sensibilità di qualcuno o che si possa alimentare il disagio. La storia è esistita e le sue tracce sono presenti sulla maggior parte degli edifici di questa città». Il rifacimento delle facciate dell’ex cinema Diana rientra nel terzo lotto dell’intervento, per il quale la giunta ha stanziato circa 390mila euro. I lavori dovranno essere appaltati sulla base di un nuovo progetto, che trasferisce l’ingresso principale sul lato di piazza della Libertà, trasformando dunque l’ entrata del Lungomare (quella per il quale si ipotizzano i fasci littori), in una secondaria. Per ora il taglio del nastro riguarderà la sala centrale, dotata di pareti mobili, di una gradonata telescopica, di un sistema di illuminazione e di proiezione per audiovisivi.

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La peculiarità è data dal fatto che potrà essere delimitata da partizioni mobili e, nella tribuna retrattile accogliere duecento spettatori, oppure aprirsi a proiezioni a 360 gradi (grazie ad un sofisticato sistema) e trasformarsi in un open space per mostre, convegni e performance. Accanto alla sala ci sarà un foyer bar, che agevolerà l’utilizzo multidisciplinare di una struttura capace, in potenza, di ospitare diverse tipologie di manifestazioni nell’arco delle ventiquattro ore, compreso il front office turistico. «Si tratta di un progetto avveniristico - ha sottolineato il presidente della commissione urbanistica di Palazzo di Città Mimmo Galdi - che è stato capace di rendere la struttura versatile a più generi della cultura, dal teatro alla musica, dal cinema alla videoarte».

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