La missione

Soldati salernitani in Libano, Natale dedicato ai bambini

Circa seicento i militari del reggimento Guide che hanno trascorso la festività distribuendo giocattoli ma anche vestiario e medicine

È stato un Natale interamente dedicato ai bambini e alla solidarietà quello appena trascorso in Libano per i circa 600 soldati salernitani del Reggimento Cavalleggeri Guide. I mezzi blindati dell'Esercito hanno fatto la spola tra la base di El Mansouri e i villaggi del sud del Libano dove i soldati salernitani hanno distribuito giocattoli e materiali per la scuola ma anche vestiario e medicine. «Un Natale dedicato ai bambini e alle persone bisognose - ha spiegato il colonnello Angelo Malizia, comandante del Reggimento - Abbiamo visto gli occhi dei bambini felici e quelli dei loro genitori commossi. Per noi è stato il più bel Natale».

In alcuni villaggi sono stati allestiti anche dei punti sanitari all'interno dei quali i medici dell'Esercito hanno visitato gratuitamente centinaia di persone; mentre nel piccolo centro di Batulay le Guide hanno donato addirittura un'ambulanza. «Stiamo lavorando per dare una mano concreta alla popolazione libanese - ha aggiunto il colonnello Malizia - Trascorriamo gran parte del nostro tempo tra la gente locale, per comprendere le loro esigenze ed intervenire dove è possibile». In cantiere anche la realizzazione di piccoli interventi infrastrutturali, come la costruzione di pozzi e di un impianto di pubblica illuminazione ad energia solare, e il restauro di un antico castello a Shama. Tutte attività che rientrato in una più vasta programmazione predisposta dal generale Stefano Del Col, comandante della Brigata Pinerolo.
 

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 In questi giorni i militari delle Guide si sono anche autotassati per una raccolta fondi per la Croce Rossa di Tiro e hanno donato numeroso materiale sanitario alla Caritas locale. «Facciamo tutto il possibile - ha aggiunto il capitano Giovanni Spiezia - Grandi sacrifici per grandi soddisfazioni. La popolazione locale apprezza molto il nostro lavoro». «La missione è particolarmente entusiasmante - ha spiegato invece il caporal maggiore Emanuela D'Angelo, di Centola - Aiutare tanti bambini ci dà la forza di andare avanti anche quando mancano gli affetti più cari». Ma nel Sud del Libano c'è anche chi ha trascorso il Natale impegnato nel turno di servizio lungo la pericolosissima blu line, come Andrea e Fabio che hanno «perlustrato la zona più pericolosa della Nazione e brindato sul lince con due bottigliette d'acqua». Natale è ormai trascorso ma la missione continua.