LA TRAGEDIA

Si tuffa per salvare figlia 16enne: annega il nocerino Angelo Ferraioli

Il noto odontoiatra è stato risucchiato dalle onde

NOCERA INFERIORE - Si getta in mare per salvare la figlia risucchiata dalle onde e annega. È accaduto ieri, in tarda mattinata, a Punta Inferno, a Santa Maria di Castellabate. Erano circa le 12.30 quando la vittima, Angelo Ferraioli, 51enne, di Nocera Inferiore, di professione odontoiatra, in vacanza con la famiglia nel comune cilentano, ha notato la figlia 16enne che stava facendo il bagno, in difficoltà, a causa del mare mosso. L’uomo non ci ha pensato due volte e si è tuffato in mare nell’intento di mettere in salvo la ragazza.
Dopo essere riuscito nell’intento con non poca fatica, è rimasto però in acqua, in balia delle onde, non riuscendo a guadagnare la riva perché ormai privo di forze. Una persona che si trovava a poca distanza ed ha assistito alla scena, si è gettato in mare, con un salvagente, nel tentativo di raggiungerlo e condurlo a riva. Ma la forza delle onde era tale che l’uomo ben presto ha desistito, tornando nuovamente sulla spiaggia.
Nel frattempo, scattato l’allarme, è stato chiesto l’intervento della Guardia costiera. Il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Agropoli, Gian Luca Scuccimarri, che ha coordinato i soccorsi, ha inviato sul posto una motovedetta da Agropoli; nel contempo dal porto di San Marco di Castellabate è partito un gommone. Quest’ultima operazione è stata compiuta in appoggio alla prima, in quanto vista la distanza da Agropoli, il gommone sarebbe giunto prima sul luogo dell’emergenza. E così è stato. Ma i tre dell’equipaggio non avevano fatto i conti con la furia del mare. Infatti, giunti nei presso della spiaggia di Marina piccola, a pochi passi della scogliera a protezione della costa, il gommone si è ribaltato e i tre occupanti sono stati catapultati in acqua.
La preparazione e il sangue freddo dei militari però ha consentito loro di destreggiarsi. Mentre uno dei tre si è portato verso il 51enne che stava iniziando a boccheggiare e a ingerire acqua, gli altri due hanno preso riparo sulla scogliera frangiflutti. Il marinaio in mare, una volta recuperato il malcapitato, lo ha condotto a terra nei pressi dell’approdo “Le Gatte”. Ben presto sono stati messi in salvo anche gli altri due militari che si erano rifugiati sulla scogliera, mentre il gommone si è spiaggiato.

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Intanto, sul posto è giunta un’ambulanza della Croce Azzurra, i cui sanitari hanno iniziato le manovre di rianimazione. Nonostante le stesse siano andate avanti per circa un’ora, il 51enne è deceduto. Sul posto sono giunti i carabinieri della locale Stazione, diretti dal capitano Francesco Manna, insieme al magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, che ha disposto l’esame esterno della salma del turista nocerino. Il medico legale Adamo Maiese, ha così stabilito che la morte dell’uomo si era verificata per asfissia da annegamento. I tre militari, coinvolti nel ribaltamento del gommone, sono stati condotti all’ospedale di Roccadaspide per le cure del caso. Per loro solo qualche escoriazione. Il procuratore di Vallo, Paolo Itri, ha aperto un fascicolo per fare luce sulla vicenda. La salma del 51enne è stata portata nella morgue dell’ospedale di Vallo, prima di essere riconsegnata ai familiari per i funerali.

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