Salerno

Sequestrata e violentata in spiaggia a Santa Teresa

La vittima è una trentunenne straniera che vive in Italia da anni I carabinieri arrestano un marocchino. Caccia a un secondo uomo

SALERNO. Minacciata, violentata, costretta a girare in auto con uno dei suoi due aggressori, finché non è riuscita a dare l’allarme e a liberarsi di un incubo durato tre ore e mezzo. Una notte d’inferno, quella subìta da una trentunenne di origini straniere, che tra lunedì e martedì è stata abusata da due connazionali sulla spiaggia di Santa Teresa, a una manciata di passi dai locali della movida del centro storico.

Sono le due di notte quando la ragazza – che da tempo si trova in Italia dove svolge un lavoro di responsabilità ed è domiciliata a Salerno – dopo aver trascorso una serata con gli amici, decide di concedersi un momento di relax in solitudine. Una sigaretta in riva al mare, leggendo gli ultimi appunti memorizzati sul tablet, per stemperare la tensione dovuta a un esame che avrebbe dovuto sostenere ieri mattina. Due uomini l’avvicinano, le chiedono dei soldi.

leggi anche: Salerno: ragazza violentata sulla spiaggia di Santa Teresa Due marocchini hanno abusato di lei e l'hanno sequestrata fino all'alba. Uno è stato arrestato dai carabinieri. Caccia al complice che è fuggito

Lei non li conosce, è impaurita, caccia fuori dal portafogli una banconota da cinquanta euro, sperando di levarseli di torno, ma – stando a quanto raccontato successivamente ai carabinieri – l’epilogo è ben diverso: uno dei due la immobilizza, l’altro scappa a comprare delle birre. Una volta tornato in spiaggia, dopo aver alzato parecchio il gomito, le sfila i pantaloni, gli slip e poi la violenta. Lo stesso fa l’amico. Il lungomare è deserto, la ragazza non riesce a liberarsi dalla loro presa, né a urlare, perché paralizzata dal terrore. Il cellulare è distante e il buio rende tutto ancora più complicato. Dopo aver abusato di lei, uno dei violentatori va via, mentre l’altro le impone di portarlo in giro in macchina.

La ragazza acconsente: il suo obiettivo, come spiegherà qualche ora dopo ai militari, è evitare che fugga, in modo da poterlo consegnare alla giustizia. I due salgono a bordo dell’Audi di lei, parcheggiata nei paraggi e percorrono praticamente tutta la città, da via Roma fino a Pastena, nella zona orientale. Sono passate le cinque quando, approfittando di un momento di distrazione del marocchino, la trentunenne riesce a telefonare a un suo collega: «Vieni con i carabinieri», gli dice. Poco dopo gli uomini del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Salerno, guidata dal tenente Bartolo Taglietti, intercettano l’Audi con i due a bordo. All’altezza di viale Unità d’Italia, nel parcheggio Almafer, la giovane vede la pattuglia e corre incontro ai militari a piedi scalzi e in lacrime. Radouane Makkak, 38 anni, viene dunque bloccato e condotto in caserma, mentre la trentunenne è accompagnata al pronto soccorso del “Ruggi”, dove i medici confermano che è stata vittima di una violenza sessuale.

Per gli investigatori, la presenza di diverse ecchimosi e contusioni su tutto il corpo, rende credibile il suo racconto e spiega perché non sia riuscita a liberarsi prima. Makkak è stato arrestato, mentre è ancora caccia all’altro uomo di cui la donna è riuscita a fornire un identikit. L’udienza di convalida si terrà nella giornata di domani: a difenderlo è l’avvocato Gerardo Cambalo, che lo ha già assistito in passato. Il marocchino – che ha trascorso diversi mesi nel centro di accoglienza di Siracusa e poi in carcere – ha precedenti per una rapina e un furto e nel 2011 fu anche arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. A Salerno bazzica da una decina d’anni: uno dei suoi fratelli, dove Radouane spesso si appoggia, abita a Montecorvino Pugliano con la famiglia. Secondo gli inquirenti è senza fissa dimora e gravita tra il centro storico e la stazione ferroviaria, dove in passato avrebbe anche esercitato l’attività di parcheggiatore abusivo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA