San Matteo, a Salerno nuovo braccio di ferro con i portatori

Tensione per la peregrinatio a Santa Margherita: i parrocchiani vorrebbero prelevare la statua in cattedrale ma la paranza si oppone: «Il patrono lo portiamo noi»

SALERNO. Ormai da qualche anno sembra che la festa di San Matteo non possa arrivare, e passare, senza aver prima creato qualche scompiglio in città. Due anni fa ci fu lo scontro con l’arcivescovo; l’anno scorso, dopo un anno intero di mediazioni tra paranze e capo della Diocesi, i portatori hanno ottenuto dalla Curia tutto ciò che l’anno prima era stato loro negato in termini di tradizione, soste e folclore e la festa del nostro santo patrono è passata senza grossi intoppi.

La nuova polemica. Quest’anno, forti del “potere” conquistato a suon di ultimatum e minacce di “ammutinamento” – a cui la Curia, grazie alla grande intercessione prima di don Felice Moliterno e poi di don Michele Pecoraro, ha ceduto in nome di una fratellanza da ritrovare – i portatori sono tornati alla ribalta e sono ancora loro i protagonisti della polemica targata 2016.

Tutto è nato da un a bella innovazione portata nei festeggiamenti patronali da don Michele, quella riguardante la “peregrinatio” di San Matteo nelle parrocchie più lontane dal centro: Fratte, Santa Margherita e Sant’Eustachio quelle prescelte per accogliere il busto del santo patrono che dal 2 settembre comincerà il suo tour pensato, come ha sottolineato don Michele nell’annunciare l’iniziativa, «per far conoscere e far amare ancor di più la figura di San Matteo».

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“Peregrinatio” nella bufera. Bene, la prima tappa, quella di Fratte è stata fissata senza problemi: il busto del santo patrono alle 18.30 raggiungerà con i suoi portatori la piazzola sotto il ponte che collega l’autostrada alla tangenziale in via Capone, da lì verrà trasportato dalla paranza di San Matteo in processione fino in piazza Galdi, poi sarà data in consegna ai fedeli di Fratte che la porteranno fino alla chiesa della Sacra Famiglia guidata da padre Franco Battista Mangili. Fin qui tutto bene. Il giorno seguente, la statua dovrà fare visita alla chiesa di Santa Margherita e qui nascono i problemi. Pare infatti, secondo indiscrezioni raccolte nel centro storico, che ci sia una differenza di vedute tra i portatori di San Matteo e alcuni parrocchiani della chiesa di Pastena alta per le modalità del trasporto della statua. I primi vogliono che dal Duomo a Pastena a portare il busto siano loro; i secondi chiedono invece che siano loro a trasportare il busto nella “loro” chiesa, prelevandolo dal Duomo. È partito, quindi, un altro braccio di ferro, come se ne sentissimo tutti il bisogno, tra le paranze che rivendicano la loro leadership almeno in cattedrale, e i fedeli di Santa Margherita che vorrebbero essere totali protagonisti di un evento programmato proprio per coinvolgere le comunità. Da ieri mattina, quindi, le paranze sono in subbuglio e tra i portatori non si parla d’altro.

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La riunione del direttivo. L’anno scorso i portatori si sono riuniti in una sorta di associazione, con tanto di compiti prestabiliti e statuto. A pochi giorni dalla festa del santo patrono, il prossimo 17 settembre, era in programma una riunione organizzativa tra il consiglio direttivo del gruppo portatori e capi paranze; è possibile che questa riunione verrà anticipata in modo da “rimuovere”, prima che sia troppo tardi, anche questo ennesimo ostacolo che minaccia la volontà “suprema” dei portatori.

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