CAOS TRASPORTI

«Salerno: prigionieri delle auto nel caos di via Ligea»

Disagi ogni lunedì e venerdì, giorni delle partenze delle navi per la Sicilia. Solo il 60 per cento dei mezzi del Cstp può uscire in strada: gli altri sono rotti

SALERNO. Il bus è rotto? Corsa cancellata. Le auto nel parcheggio del capolinea ostruiscono il passaggio? I ritardi lievitano. Le sospensioni danno problemi? Nessuno arriva a destinazione all’orario previsto e il traffico si paralizza. Per l’utente medio del trasporto pubblico su gomma, quando un pullman non si presenta alla fermata, la colpa, tendenzialmente, è degli autisti. Che in ogni caso finiscono con il diventare bersaglio di anatemi o addirittura vittime, com’è successo in passato, di furibonde colluttazioni. «Non ci stiamo a passare per fannulloni – taglia corto Enrico Falcone, esponente della Cgil – I cittadini, nella maggior parte dei casi, hanno ragione a lamentarsi, ma dietro continui ritardi o corse che vengono cancellate all’improvviso, non c’è di certo la nostra inefficienza».

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Uno dei principali ostacoli, soprattutto in questo periodo dell’anno, è rappresentato dalla convivenza forzata, nell’area di via Ligea, tra bus di linea, auto dei bagnanti che si riversano sulla spiaggia che confina con il Baia hotel e macchine di vacanzieri in procinto di imbarcarsi sulle navi per la Sicilia. L’ingorgo è garantito, con il risultato, così come è accaduto lunedì, che per ben tre ore, dalle otto alle undici, le corse sono partite a singhiozzo: la linea 6 delle 10 non si è mossa, idem la 5 delle 10.10, così la 2 delle 10.20, e le successive delle linee 14 e 18.

«Il lunedì e il venerdì è l’inferno – spiega Falcone – Restiamo imbottigliati e non possiamo più uscire. Il copione è sempre lo stesso: iniziamo la caccia ai proprietari delle macchine, che spesso raggiungono il porto la notte precedente l’imbarco. Poi arrivano i vigili urbani e tra improperi di genitori che restano in auto per due ore, al caldo, con i figli piccoli, e clacson all’impazzata, con estrema lentezza si ritorna a una normalità che tale non è, con gli utenti esasperati alle fermate e pronti a scagliarsi contro di noi». Il caso è stato ampiamente segnalato all’amministrazione comunale, ma nulla è stato fatto: «Prima, quando il capolinea si trovava sotto il viadotto, la situazione era tranquilla. Da quando ci hanno trasferiti, per via del cantiere di Porta Ovest, continuiamo a saltare corse o ad accumulare ritardi».

Ma il capolinea di via Ligea non è l’unico nervo scoperto: «Abbiamo mezzi vetusti, alcuni hanno oltre 15 anni di vita. Tra sospensioni e ammortizzatori, è uno slalom continuo tra i disservizi». Se un bus si rompe, un autista corre il rischio di restare in deposito a braccia conserte, com’è accaduto ieri con la linea 25: «Attualmente abbiamo almeno 20 pullman fermi. Solo il 60 per cento del parco macchine può uscire. Sperando che duri».