DECORO URBANO

Salerno, igiene urbana: l’assessore convoca i dipendenti

La settimana prossima terrà una riunione con gli operatori e i dirigenti. Obiettivo: verificare come rimodulare il servizio nella zona centrale della città

SALERNO. «I problemi legati allo spazzamento della zona centrale della città ci sono, perché 37 unità sono poche per garantire il servizio in un’area immensa, composta da oltre 60 zone. Per questo in settimana convocherò un incontro con i lavoratori per verificare come ottimizzare al meglio gli interventi. Il nostro obiettivo è quello di avere sempre una città pulita». Il neo assessore comunale all’Ambiente Angelo Caramanno si è già rimboccato le maniche e si prepara ad affrontare le criticità legate, prevalentemente, alle carenze di organico. «Voglio incontrare i dipendenti per capire quali sono i problemi e come risolverli. Non abbiamo una gestione unica, ma il cittadino non deve patire disagi. Sta a noi trovare gli strumenti più idonei».

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Caramanno non si sbilancia: «Affidare a un gestore unico tutto il “pacchetto”? Potrebbe essere una soluzione, ma sto pensando anche all’ipotesi di far ruotare gli operatori su zone diverse, in modo da calibrare meglio i carichi di lavoro e da stimolarli. Bisogna capire se è possibile e se ci sono disponibilità in tal senso. Per questo è mia intenzione fare una riunione tecnica anche con i dirigenti». La situazione, già critica, è scoppiata dopo che due dipendenti dell’Igiene urbana sono andati in pensione: in servizio ne sono rimasti solo 37 e nonostante il ricorso agli straordinari, non sono nelle condizioni di provvedere alla pulizia di ben sessanta zone loro assegnate. Non per negligenza, ma per una questione di “numeri”: nel centro storico 11 unità dovrebbero provvedere a 16 zone, con la conseguenza che cinque restano puntualmente scoperte. In via Capone, a 10 unità sono assegnate 15 zone, con il risultato che almeno cinque non vengono toccate. Per l’area di via Arce gli addetti sono dieci a fronte di 15 aree, con piazzetta Fasano, dove otto dipendenti non possono gestire 14 zone. Sommando i dati, restano puntualmente scoperte almeno 21 aree su 60.

«I nostri operatori lavorano sodo, nonostante non siano più giovanissimi – sottolinea Caramanno – Ma è chiaro che non possono gestire un perimetro così vasto che dal Carmine alto arriva fino al centro storico. Valuteremo come e se è possibile rimodulare il servizio a seconda delle aree della città su cui sono presenti anche i dipendenti di Salerno Pulita e le cooperative. L’ex assessore Gerardo Calabrese ha fatto un grande lavoro, ora tocca riorganizzare alcuni punti anche alla luce di nuove criticità che sono emerse». Negli ultimi giorni, hanno denunciato le rappresentanze sindacali unitarie di Palazzo di Città, in strada c’erano da tre a cinque operatori: un numero ridicolo per una città come Salerno.

Il risultato è stato che si è garantito lo spazzamento solo per le arterie principali (via Roma, il lungomare, corso Garibaldi, corso Vittorio Emanuele) trascurando il resto. Di qui le proteste in diversi quartieri dove, anche a causa dell’inciviltà dei residenti, la pulizia ha lasciato molto a desiderare.

Per la Cgil l’unica soluzione è quella di affidare il servizio, attualmente frazionato in più soggetti, a un unico gestore, ma l’operazione potrebbe comportare costi che il Comune non è in grado di affrontare. Altra ipotesi è quella di rafforzare una pianta organica ridotta all’osso attraverso nuovo personale: una richiesta che ormai i sindacati avanzano da almeno tre anni, senza però riuscire a spuntare nulla per problemi di budget.