TURISMO

Salerno, i turisti portano più soldi

Picchi di crescita del 12 per cento, ma il Cilento paga strade ridicole e mare sporco

SALERNO. Per molti operatori è una nuova alba, altri si accontentano di rivedere l’orizzonte. In ogni caso, il turismo salernitano rialza la testa, dopo anni di crisi o di percentuali risicate.

C'era una volta la Cilentana
Crepe, frane, cantieri e chiusure su una strada diventata simbolo di ritardi e disagi

Secondo Condindustria regionale il Pil delle presenze si attesterà su un aumento del 10-12 per cento nelle località dove i flussi sono consolidati, Costiera Amalfitana in particolare con Positano superstar: 3.200 posti presi d’assalto tra alberghi, fittacamere e b&b. Sorridono gli agriturismi di tutta la provincia, migliorano perfino il trend di un anno fa. Nel Cilento alla deriva i camping, soffrono i villaggi che a stento rientrano nelle spese. A spingere il dato positivo sono il terrorismo internazionale e il crollo del Nord Africa. Egitto e Turchia (ben prima del fallito golpe) registrano un blocco del 20 per cento delle prenotazioni italiane. Listini giù anche per Tunisia e Marocco. Salerno ne approfitta. Ma dalle associazioni di categoria parte anche un triplice attacco alla Regione. «L’assessore al Turismo non ha competenze sul settore» (Federalberghi), «Palazzo Santa Lucia non fa nulla per il turismo sociale all’aperto, per le famiglie monoreddito» (Faita). Dito puntato anche contro il mare sporco. E tutti accusano: «Trasporti e strade colabrodo».

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Alberghi. «Gli americani sono tornati? Da qua non se ne sono mai andati». Nel mirino di Gennaro Gagliano ci sono i pessimisti storici del turismo, «quelli – dice il presidente di Federalberghi per la provincia di Salerno – che hanno la lamentela nel dna» e misurano le aspettative con la percentuale dello zero virgola. «Barche, yacht a morire, la sera in Costiera è una distesa di panfili. Molti croceristi arrivano con i pulmini. Miglioriamo indici già positivi, certo il Cilento ha qualche numero in meno ma il dato positivo è diffuso. Se lei va da una parte e non trova camere libere, il giorno dopo torna e troverà qualcuno di quell’albergo che si lamenta, è nel dna di alcuni operatori». Per Gagliano «è un’ottima stagione, tutti occupati anche i b&b, le pensioni soprattutto a Positano, Praiano, Amalfi». Il Cilento. «Lavora ancora solo nei week end, le strade sappiamo come sono». Alla Regione una sciabolata. «A De Luca chiedo di mettere le persone al posto giusto, l’assessore al Turismo Matera sarà una persona perbene ma non è stato mai in un albergo e non è esperto di turismo. Ma mi sa che non vogliono un indipendente, non potrebbero gestirlo».

Villaggi e camping. Alle spalle hanno anni di sofferenza e il Cilento che ne conta 90, soffre di più. «La tenda non tira più, è una dato conclamato – allarga le braccia Domenico Iannazzone, presidente Faita Federcamping Campania – Non arrivano più le roulotte o si fermano pochi giorni, mentre nel villaggio se va bene le famiglie prenotano una settimana, funzionano quelli con 200 posti letto e la mediazione dei tour operator». Le cifre sono desolanti. «Da nessuno dei miei iscritti a metà luglio ho avuto riscontri lusinghieri, basta vedere i parcheggi auto quasi vuoti. Mettiamoci quest’anno anche il mare sporco a Castellabate. Le promozioni e gli sconti servono a non uscire in perdita».

Iannazzone mette il dito nella piaga: «La famiglia monoreddito non si può permettere la vacanza, c’e gente che chiede prestiti a finanziarie per pagarsi un villaggio. La Regione non ha messo in campo nessuna azione per il turismo sociale, quello medio basso. Se l’assessore Matera, che è un cilentano, non riesce a fare una promozione seria che ci porti su un mercato e non la festicciola occasionale, chiuderemo tutti».

Agriturismo. Dopo il successo 2015, le previsioni 2016 annunciano un più 10 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Le settimane dal 5 al 27 agosto sono coperte oltre l’80 per cento mentre è un’impresa trovare una camera la settimana di Ferragosto. A luglio weekend esauriti in quasi tutte le strutture. «La Costiera amalfitana è piena. Molto bene il Cilento, sia costiero sia entroterra – spiega Vittorio Sangiorgio, presidente salernitano di Coldiretti, che raduna le imprese iscritte a Terra Nostra – Benissimo l’area degli Alburni, molto richieste anche le zone di Ogliastro, Pollica, Casalvelino, Palinuro, Ceraso, Castellabate. Il turismo enogastronomico resta il vero traino dell’economia salernitana, complice la qualità dell’offerta, la molteplicità di servizi di eccellenza e la scelta della campagna come base per spostarsi anche al mare”. Nel periodo di agosto i clienti sono in buona parte italiani, gli stranieri scelgono il “fuori periodo” maggio e settembre. «Con la programmazione europea in partenza ci aspettiamo investimenti soprattutto per la banda larga e la riqualificazione delle strade che oggi in vaste aree a sud di Salerno sono un colabrodo. Altrimenti la provincia rischia di non raggiungere turisti provenienti da Svizzera, Germania, Russia e Cina».