L'intervista

«In ripresa con spagnoli e canadesi»

Lurgi (Milagro Travel): «A Positano e Amalfi si rivedono anche gli americani»

SALERNO. «Quest’anno c’è movimento, soprattutto di spagnoli e canadesi, all’estero flusso verso il nord Europa, Scandinavia e Islanda. Si respira clima di post crisi, se penso al crollo dal 2009 abbiamo ripreso il ritmo». Loreta Lurgi è a capo della Milagro Travel, storica agenzia di viaggio di Salerno. Nata in Venezuela da padre lucano e mamma colombiana, da 40 anni ha il polso del viaggiatore salernitano.

Il motivo del risveglio?

«Da un lato questo governo per quanto discutibile ha una sua linearità. E io non sono né di sinistra né di destra. Credo solo che dopo anni in cui il coro comune era: ora ci levano questo, ora non ce la faccio a pagare quest’altro, è tornata un po’ di fiducia. Dall’altro, sulle paure degli attentati e l’ossessione degli immigrati l’opinione pubblica ha consolidato l’idea che siamo ormai globalizzati, la gente non si è abituata alla morte ma è cambiata la percezione delle cose. Ecco, il risveglio me lo spiego solo così perché le tasse si pagano come prima».

E se fosse rassegnazione?

«Forse! Ma se non ci sono guadagni non vieni in agenzia. Per un viaggio Oslo-Stoccolma di una settimana, si parte da 2.400 euro a persona o per andare in Canada, si spendono 2.700 euro; e sono tutte mete ambite. Mi chiedo: questo denaro da dove esce? Non me lo spiego se non con l’idea che la gente non aspetta più chissà cosa e al viaggio concede qualcosa in più. Ovviamente Parliamo di miglioramento non di boom».

Quanto guadagnano le agenzie?

«Di norma il 10 per cento, poi se ci sono network che comprano per 500 persone aumentano gli introiti».

Dove dirottate gli stranieri?

«Caserta, Pompei, Capri, spagnoli e canadesi in aumento. A Positano e Amalfi sono tornati gli americani. Cilento? Stenderei un velo pietoso, abbiamo fatto ben con i russi nel ’96, i primi in Campania, venivano con aerei settimanali, un movimento interessante ma è andata male. Non c’erano strutture con servizi a quattro stelle, facevamo aerei da 180 posti e siamo stati costretti a mandarli a Baia Domizia sul litorale casertano. Nel Cilento c’è un sommerso spaventoso di case in affitto e non c’è alcun interesse alla promozione».

E i salernitani?

«Nel nord Africa il crollo è totale, tirano le più tranquille crociere per famiglie. Le coppie scelgono il Nord Europa. È tornata la voglia di viaggi importanti: Giappone, Canada. In Italia Puglia, Salento soprattutto, Toscana, Sardegna più della Sicilia dove gli alberghi sono buoni ma i prezzi dei traghetti cari».

L’aeroporto di Pontecagnano?

«Sono 40 anni che faccio questo mestiere, a Salerno il limite è la mentalità: egoistica, non c’è gioco di squadra. Possibile che la gestione dei voli nello scalo è affidata a un solo tour operator salernitano e non riusciamo a mettere insieme 20 agenzie che vendano 180 posti per Corfù, Mostar, Olbia, Trapani? Così si regalano i voli a Roma, Napoli o a tour operator del nord».