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Salerno, chiude l’ufficio postale di Matierno

Dal 7 dicembre oltre cinquemila persone saranno costrette a raggiungere a Fratte. La protesta di cittadini e associazioni

SALERNO. L’incontro, a cui erano stati invitati a partecipare tutti gli ex candidati a sindaco alle scorse elezioni comunali, era finalizzato a discutere, con chi ora siede in Consiglio, del degrado ambientale in cui versano i rioni collinari della città, dei fondi dell’ormai disatteso Contratto di Quartiere II, delle opere incompiute che esso prevedeva, e della “minestra riscaldata” rappresentata dal nuovo bando di programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della città metropolitana e dei comuni capoluogo di provincia, passato in giunta lo scorso agosto. L’associazione di volontariato promotrice dell’incontro, il “Nuovo comitato di quartiere Matierno” guidato da Enrico Cipriani, si è però vista obbligata a rivedere i punti all’ordine del giorno alla luce della recente comunicazione apparsa ieri l’altro su un manifesto affisso all’ingresso dell’ufficio postale del rione.

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Dal 7 dicembre, infatti, l’agenzia di Matierno chiuderà i battenti per sempre e questa notizia ha gettato nello sconforto i cittadini della zona che già vivono condizioni da periferia dell’Impero. A raccogliere l’accorato appello di Cipriani e Andrea Minella, in rappresentanza dei residenti del rione dove presto sparirà un altro servizio alla popolazione, sono stati i consiglieri comunali Roberto Celano e Dante Santoro che hanno preso parte all’incontro. Entrambi si sono detti disponibili a portare la questione in consiglio comunale martedì prossimo attraverso una raccomandazione al sindaco Vincenzo Napoli, che verrà sottoscritta anche da Antonio Cammarota, ieri fisicamente assente ma rappresentato dal suo assistente Francesco Vota. L’imminente chiusura dell’agenzia, con tutte le problematiche che comporterebbe nel rione, ha inevitabilmente fagocitato gli altri argomenti che dovevano essere trattati durante l’incontro. «A essere penalizzati saranno per lo meno cinquemila persone perché questa è l’utenza dell’ufficio a cui si rivolgono i cittadini di Matierno, Cappelle e Pastorano», ha affermato Enrico Cipriani. Stando a indiscrezioni la chiusura sarebbe dovuta all’inadeguatezza dei locali in cui si trova l’agenzia, ma Cipriani ribatte: «Lo stesso ufficio, quattro anni fa, rimase chiuso per diverse settimane per via di alcuni lavori di ammodernamento della struttura. La nostra associazione già allora presentò una petizione perché si temeva una chiusura definitiva mascherata da temporanea sospensione per lavori. Ma poi l’ufficio riaprì e ora ci chiediamo: se il locale non è adatto, i lavori fatti a cosa sono serviti? Se la struttura è inadeguata a ospitare un ufficio pubblico perché è rimasta aperta finora?». I conti, inevitabilmente non tornano, e la rabbia nel quartiere cresce tant’è che giovedì, alle 20.30, i residenti si incontreranno nei locali parrocchiali della chiesa di Nostra Signora di Lourdes proprio per discutere dell’ennesima tegola che sta per cadere sulle loro teste e per, eventualmente, decidere le azioni da intraprendere per scongiurare questa chiusura. Saranno presenti alla riunione alcuni consiglieri comunali e la Failp Cisl che ha sposato la causa degli abitanti di Matierno.

«È bene evidenziare – ha continuato Cipriani – che la popolazione di Matierno è composta in buona parte da persone di una certa età, che hanno difficoltà negli spostamenti. Immaginiamo cosa succederebbe se tutti i vecchietti che il giorno dell’erogazione delle pensioni si affollano davanti all’ufficio postale fin dalle prime ore del mattino si vedessero obbligati a raggiungere, come suggerito sul manifesto, l’ufficio di Fratte. A loro bisogna pensare quando si prendono queste decisioni...».

Santoro e Celano hanno assicurato che il loro supporto alla causa non si estinguerà con l’azione politica in consiglio ma sono pronti a inviare una nota congiunta al direttore delle poste provinciali.

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