Salerno, Andreozzi non ci sta e presenta ricorso per piazza Cavour

SALERNO. Dopo quattro anni di attese, numerose riunioni in conferenza di servizi e una vittoria in Consiglio di Stato, gli imprenditori che si sono aggiudicati la gara per il parcheggio interrato in piazza Cavour non intendono fare passi indietro davanti alla determina comunale che quella aggiudica l’ha appena revocata per mancanza del requisito di regolarità fiscale. «Faremo subito ricorso al Tar» annuncia l’avvocato Marcello Fortunato, che dall’inizio ha seguito l’iter accidentato del progetto per conto dell’associazione d’imprese Andreozzi–Forte–Fenice.

Il progetto dei parcheggi di piazza Cavour

E non è tutto, perché nei prossimi giorni si valuterà anche l’ipotesi di portare l’amministrazione comunale davanti al Tribunale ordinario, per un’azione di risarcimento del danno. Sul project financing del parcheggio gli imprenditori hanno messo sul tavolo 9 milioni di euro, un’offerta con cui si sono aggiudicati la gara nel settembre del 2012 e che per quattro anni è rimasta congelata in attesa che la Soprintendenza superasse le sue perplessità e si risolvesse il contenzioso dinanzi a Tribunale amministrativo regionale e Consiglio di Stato. Quando l’iter pareva concluso e a Palazzo di Città hanno avviato l’esame dei documenti per la firma della convenzione, è arrivata la doccia fredda: secondo il Comune esistono «criticità fiscali non superabili», una pronuncia definitiva sancirebbe che l’impresa di Pietro Andreozzi non è in regola con il fisco e ne impedirebbe per questo la partecipazione agli appalti. Una tesi che gli imprenditori sono pronti a contestare davanti al Tar, impugnando la determina con cui l’amministrazione comunale ha annullato in autotutela l’aggiudica della gara. Per lo staff legale dei costruttori non esiste alcun accertamento definitivo, perché le verifiche dell’Agenzia delle entrate sono state impugnate tant’è che l’esecuzione ne risulterebbe sospesa.

Argomenti che sono già stati sviscerati nelle controdeduzioni consegnate agli uffici comunali lo scorso giugno, e che però non hanno convinto l’ente. Di certo c’è che almeno per adesso il progetto di realizzare nel sottosuolo 236 posti auto e 90 box pertinenziali torna ad arenarsi. L’atto che sancisce lo stop è una determinazione firmata dal dirigente Alberto Di Lorenzo, che prende atto dei rilievi degli uffici e conclude un procedimento di decadenza avviato lo scorso giugno, dopo che il servizio appalti aveva comunicato l'impossibilità di andare avanti con la firma della convenzione «per mancanza dei requisiti finalizzati alla stipula del contratto». Per capire se sarà mai realizzato bisognerà attendere i tempi della giustizia amministrativa, e l’attesa si preannuncia ancora una volta lunga.

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