Serie B

Salernitana-Benevento, ultimatum di Lotito a Sannino

In 90 minuti l'allenatore si gioca anche il suo futuro. Zito e Improta: i granata con le ali. Mediana nei guai, Odjer non ce la fa

SALERNO. Per il derby che vale triplo e assomiglia a un bivio, la Salernitana ha bisogno di spalle larghe, calciatori, uomini, cuore e lucidità. L’allenatore Giuseppe Sannino non si tira indietro quando c’è da far giocare giovani bravi ma il “ballo” dei debuttanti o quasi – Luiz Felipe e Mantovani insieme dal 1’, nello stesso reparto che già balla di suo e ha perso Tuia e Schiavi – è meglio rimandarlo a tempi migliori. Sannino, dopo aver ponderato in piena emergenza i rischi di una scelta e di una rinuncia, è sbucato dal campo Volpe, sede della rifinitura, con una mezza certezza in più: il sì di Bernardini, il difensore di maggiore esperienza.

leggi anche: All'Arechi derby verità per tecnico e società Sannino si gioca la panchina contro il Benevento, i co-patron Lotito e Mezzaroma davanti ad un bivio

Sull’erba sintetica (l’allenatore avrebbe voluto fare prove sul prato dell’Arechi ma non si può), ha usato la stessa mimica e lo stesso metro di quindici giorni fa, prima del Trapani: finalmente illuminato dal sole, il tecnico granata ha fatto ombra agli occhi con la mano e ha cercato con lo sguardo Alessandro Bernardini. Gli si è avvicinato, hanno confabulato. «Te la senti?». Il calciatore ha ruotato la caviglia, come fanno i cavalli quando si preparano alla rincorsa, e poi ha alzato il pollice dando disponibilità. Gli toccherà in sorte Ceravolo, cliente molto scomodo, che sa svariare, gioca per la squadra ma punta anche la porta con facilità. «Mi preoccuperei, se il 7 agosto la mia squadra già corresse tanto. Il Benevento arriverà, noi adesso abbiamo i carichi addosso», disse sornione il tecnico dei sanniti Baroni, dopo la Coppa Italia.

Ora il Benevento corre e la Salernitana rincorre, cerca la risalita ma ha bisogno della scintilla e degli uomini giusti. In una zona del campo che è al solito ago della bilancia – ma stavolta di più, perché i dirimpettai sono i bravi Chibsah e Buzzegoli – la Salernitana perde il suo uomo migliore, cioè il mediano ghanese Moses Odjer. È probabile che vada almeno in panchina, ma alla luce del balletto di venerdì pomeriggio (cassato dai convocati, poi inserito) e del forfait di ieri mattina in rifinitura, Odjer sarà in panchina solo per onore di firma, perché è debilitato dalla febbre che non gli dà tregua.

Dunque tocca a Busellato correre per due e a Della Rocca dare geometria al centrocampo, senza disdegnare la fase di non possesso. Nei loro paraggi ci saranno Zito e Improta. Ali libere di volare. Questa è la nuova direttiva di Sannino: con il Benevento ha deciso di giocarsela a modo suo, inizialmente con il modulo 4-4-2 sfruttando le caratteristiche e anche le motivazioni feroci di due giocatori che mordono il freno da tempo e fin qui si sono accontentati di scampoli di partita. Il modulo iniziale (Perico terzino bloccato, Vitale alle spalle di Zito, Rosina stretto a Coda) potrà cambiare in corsa ed essere trasformato nel 3-5-2, se Sannino deciderà di accentrare Perico utilizzando Improta “quinto” di centrocampo e Zito mezzala.

©RIPRODUZIONE RISERVATA