Vitalizi

Regione dalle uova d’oro, soldi pure dopo la morte

Un milione e settecentomila euro all’anno per le vedove, i figli e gli affiliati degli ex consiglieri regionali deceduti. La reversibilità può essere pure totale

NAPOLI. La legge è stata sepolta tre anni fa ma è ancora viva. Dai cordoni della giunta regionale 11 milioni lordi vanno dritti (e di diritto) agli ex consiglieri che hanno raggiunto 60 anni e maturato almeno 5 anni di mandato. Sarebbero 184 i beneficiari, ma il vitalizio tocca anche a altri 59. Defunti. Un milione e 700 mila euro che finisce a coniugi, figli e affini. Tra questi 10 salernitani.

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Vitalizi che a dispetto del nome, durano più di una vita. Reversibili per gli “aventi diritto”. I più alti assegnati a Francesco Porcelli, socialista di Torre Annunziata, già vice presidente di giunta e consiglio, morto 6 anni fa, o a Giovanni Alterio medico e politico di San Gennaro Vesuviano e amicizie nella famiglia dell’ex boss Carmine Alfieri, scomparso a 44 anni nel ’99: la vedova Rosa Catapano fu candidata l’anno dopo dall’Udc di Casini al consiglio regionale. I più bassi, 1.500 euro, maturati da vecchi liberali come Enrico Cerza, vecchi socialisti come Umberto Palmieri. Ex comunisti come Telemaco Malagoli, 2 mila euro, diventato consigliere con i Verdi e coinvolto in un blitz che lo mise ai domiciliari per una truffa sui rimborsi farmaceutici. Carmine Mensorio (1998), potente direttore dell’Isef di Napoli, il più votato nella Dc alle regionali del 1975 e vent’anni dopo accusato di legami con la camorra. Si buttò da una nave tornando dalla Grecia.

Ecco i salernitani. Roberto Virtuoso (2.397 euro) da Cava dei Tirreni fu assessore al turismo con la Dc; Gerardo Ritorto (1.998 euro) rampante socialista del Vallo di Diano, morì in un incidente d’auto. Michele Scozia (2.242 euro) sindaco di Salerno con la Dc. Michele Giannattasio (1.998 euro) sindaco di Acerno. Filiberto Menna (1.998 euro), critico d’arte, figlio dello storico primo cittadino Alfonso, abbandonò la tradizione democristiana del padre, si candidò come indipendente nelle liste del Pci e nel 1975 fu eletto consigliere regionale. Vincenzo Casalino (1.899 euro) socialista dell’Agro nocerino, Giuseppe Amarante (1. 761 euro) storico dirigente del Pci di Salerno. Edmondo Cuomo, repubblicano, già sindaco di Nocera inferiore ( 2.997 euro); il socialdemocratico cilentano Paolo Correale (3.596 euro).

Tutti hanno lasciato nei loro cari un buon ricordo, ma anche un vitalizio.

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