Vitalizi alla Regione

L'elenco completo dei "pensionati" salernitani

Dal 92enne ebolitano Abdon Alinovi a Gerardo Mucciolo che riceve circa 7mila euro al mese

 
Il più “ricco” è Gennaro Mucciolo, 72 anni di Castel San Lorenzo: 7 mila euro al mese (lordi) grazie al vitalizio. Sindaco per 19 anni nel paese di nascita e consigliere per 15, nell’ultima legislatura con lo Sdi. Vice presidente del consiglio regionale, fu battezzato in politica da Carmelo Conte, l’assessore e ministro negli anni da bere dei Socialisti anche lui destinatario di un assegno da ex consigliere: 2.669 euro al mese più (almeno) i 5305 frutto dello scranno parlamentare. 
 
Sono 44 i salernitani a cui è stato riconosciuto il vitalizio dalla Regione Campania. Compreso quello di reversibilità. Il più anziano è Abdon Alinovi, 92 anni di Eboli, nonno garibaldino che mise radici a Napoli dopo lo sbarco dei Mille. Da sempre nel Pci di cui è stato segretario regionale. Per lui 3.600 euro che si aggiungono alla pensione da parlamentare (5305 euro). Politici saggisti come Isaia Sales, 65 anni, consigliere col Pci e Pds e un vitalizio più robusto: 6.327 euro. Due volte deputato e sottosegretario con Prodi, anche consulente economico di Bassolino sui fondi europei.
 
 
L’elenco conta il politico di mestiere e l’albergatore, l’avvocato e il vigile del fuoco. Anche l’arbitro di calcio. Pietro D’Elia, 2.500 euro come ex consigliere regionale con la Dc negli anni ’80. Comunisti come Vincenzo Aita, 67 anni, passato a Rifondazione con Fausto Bertinotti, assessore dal 2000 al 2004 nella giunta Bassolino. Consigliere regionale nel quinquennio 80-85 per il Pci, 3.300 euro il suo vitalizio. Come Salvatore Aversano, capo della segreteria del ministro Conte, ebbe 164 mila euro di risarcimento per i giorni trascorsi in carcere. Ingiustamente: coinvolto nella tangentopoli salernitana fu assolto con formula piena. Stesso importo per Dario Barbirotti, 63 anni avvocato salernitano, eletto coi Verdi poi traslocato nell’Idv, ex assessore al Comune di Salerno e Francesco Brusco 74 anni, origini socialiste prima di atterrare nel ’94 nel Ccd. Fu sindaco di Vibonati e nel 2000 diventa con i Cristiani democratici uniti consigliere regionale mentre il fratello siede nel consiglio regionale lucano. A Carlo Chirico, 78 anni, ex deputato, democristiano e scafatese doc, ex presidente Iacp Salerno e ex assessore regionale, 3.146 euro sommati ai 2.384 da deputato.
 
Quasi 5 mila euro a Giovanni Clemente, democristiano e espressione della Coldiretti a Eboli e Raffaele Colucci, 67 anni di Pontecagnano, consigliere regionale Dc prima di Tangentopoli. Gerardo De Prisco espressione di An nell’Agro nocerino, ha un vitalizio di 3600 euro, sull’altra sponda Andrea De Simone, nato nel Pci, presidente della Provincia, consigliere e assessopre regionale, parlamentare ed eurodeputato, con un vitalizio da 5 mila euro che si sommano alla pensione di 4.038 euro da parlamentare.
 
 
Paolo Del Mese 69 anni oggi è tesserato coi Radicali ma per anni è stato da Pontecagnano Faiano, andreottiano di ferro, capo corrente Dc. Sconta un anno ai domiciliari, torna in auge con l’Udeur di Mastella e ridiventa deputato nel 2006, di recente coinvolto nell’inchiesta sul crac del pastificio Amato. Consigliere regionale per tre anni (’80-’83), per lui un vitalizio di .2800 euro piu 5.305 da parlamentare. Gaetano Fasolino 78 anni, di Capaccio, presidente della Provincia con i socialisti di Conte, dopo Tangentopoli passa con Forza Italia e viene eletto senatore, due volte consigliere regionale e un assegno di 3 mila euro. Salvatore Gagliano 64 anni, noto albergatore della Cossta amalfitana, 5 mila euro grazie all’ultima legislatura. Per Emiddio Gallo di Pellezzano, 66 anni consigliere durante la presidenza Bassolino con Rifondazione (‘98), dirigente scolastico, 2.500 euro. Stesso importo per Angelo Grillo ex sindaco di Pagani già segretario regionale Psi, passato a Forza Italia, assessore regionale con Antonio Rastrelli.
 
Francesco Lanocita 62 anni, consigliere regionale dal ’94 al 2000 con il Pci, 2.700 euro. C’è anche Pisciotta con Ettore Liguori 65 anni, 2500 euro e origini repubblicane, ex presidente della Provincia, poi senatore con la Margherita e sindaco del comune cilentano per 12 anni. Antonio Lubritto 66 anni di Castel San Giorgio, 5 mila euro, assessore all’agricoltira dal 1995 al 2005 con il centrodestra e con Bassolino, fondatore del partito Democrazia federalista Campania. Vitalizio da 3.300 euro a Francesco Manzi con l’Idv, battipagliese, elicotterista dei vigili del fuoco e Giuseppe Manzo centrista dell’Agro nocerino. Pasquale Marrazzo, 4600 euro, ex Ccd, capogruppo alla Regione. Achille Mughini da Cava dei Tirreni, assessore ai Lavori pubblici nella giunta Losco: 5 mila euro. Raffaele Petrone, da Battipaglia, 2.300 euro con Rifondazione. Donato Pica quasi 4 mila nell’ultima legislatura col Pd. Piu ricco il vitalizio di Michele Pinto quasi 6 mila, ministro all’Agricoltura, storico esponente della Dc, giurista. Roberto Racinaro 3.300 euro, è stato il più giovane rettore italiano, uscito pulito da un’inchiesta, fu candidato alla Regione da Ciriaco De Mita. Gennaro Rizzo 3.300 euro, della Piana del Sele è stato assessore regionale socialista. Gaspare Russo 6.660 euro, democristiano, ex sindaco di Salerno, fu il primo presidente del Consiglio regionale. Scappò in Francia ai tempi di Tangentopoli. E ancora un altro presidente del Consiglio, l’architetto socialista Giovanni Sullutrone, 3.300 euro, socialista; Gianfranco Valiante 3.600 euro, nasce con la Margherita poi al Pd; Antonio Valiante 4.400 euro, vice presidente nella giunta Bassolino, demitiano di ferro. Infine Ugo Carpinelli 63 anni, con i Ds poi Pd. Già sindaco di Giffoni Valle Piana per 4 volte, la prima nel 77, presidente della Provincia, consigliere regionale dal 2005 al 2010. Nel 2012 è stato il manager delle società partecipate salernitane con la retribuzione più alta. Un suo motto? «Un politico non va mai in pensione».
 
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