Quei sapori calabresi dello chef-eroe Minuto

di ENZO TODARO

Calabria da scoprire! Come? Non più attraverso gli itinerari storici e di interesse archeologico, ma con le ricette, gli antichi sapori bruzi firmati da un eccellente chef, Benedetto . Minuto. È un sicuro interprete della gastronomia calabrese. Nelle sue ricette c’è anche il tipico odore del “fresco pescato” che ben si mescola con i prodotti della piana come delle balze scoscese delle valli che sovrastano Reggio Calabria. Non solo i gastronomi, ma anche anonimi palati si innamorano della cucina calabrese, naturalmente gustando le pietanze che Benedetto ha racchiuso in un volume.

Ho conosciuto Benedetto Minuto per caso. A bordo di uno dei giganti del mare. Tante le cucine delle navi da crociere come diversi sono i gusti di chi va per mare in cerca di relax. È bastato che Minuto pronunciasse qualche parola perché a me, calabrese errante, non sfuggisse la sua origine. Familiarizzammo subito e l’occasione fu propizia perché mi facesse gustare le pietanze della nostra Calabria.

Perché non dare alle stampe un libro di ricette calabresi? Un invito che nel tempo ha fatto proprio. Ho letto ed ho meditato sulla sua ricerca. Piatti semplici, sapori inconfondibili. Sono lo specchio dell'antico unito al moderno. È, forse, questo uno dei tanti meriti dell'autore che ha incontrato una famiglia di editori colti, sensibili a chi, a vario titolo, esalta la Calabria. Lo fa l'autore con le sue ricette. Alcune note, altre meno ed altre ancora di assoluta novità. Non sono odori forti, né sapori che mozzano il respiro. C'è di tutto.

Le ricette che propone Benedetto Minuto fanno bene al cuore ed al corpo. Un binomio che non è facile riscontrare nel "papocchio" delle cucine sofisticate… Si fa per dire! La maestria dello chef di Cannitello (RC) riesce ad inserire nei piatti della cucina internazionale anche pochissimi ed inconfondibili “ingredienti” ed aromi che crescono in Calabria. Le ricette vere e proprie sono precedute da uno spaccato storico come il mito di”Scilla e Cariddi”, la pesca del pesce spada. Si ispira per alcuni aspetti poetici al cantore della Calabria, Leonida Repaci.
Un eroe? Anche! Benedetto Minuto era vicecommissario di bordo quando la nave “Concordia” naufrago sull'isola del Giglio. Abbandonò per ultimo la nave dopo aver soccorso alcuni crocieristi e quando le onde stavano per travolgerlo. Si tuffò nelle acque gelide antistanti l’abitato e approdò sull'isolotto. Non esitò a rituffarsi in mare per salvare due anziane donne che annaspavano disperatamente. Con l'aiuto di un marinaio riuscì a portarle a riva salve ma ancora in preda a comprensibile terrore. Benedetto Minuto ricorda con commozione l'immane tragedia della “Concordia”, dice di essere un miracolato.

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