Piano della Regione all'Ue: ecoballe nei cementifici

La relazione inviata all'Unione europea conferma le scelte sullo smaltimento e dice no al termovalorizzatore voluto dal Governo

SALERNO. Si chiamano “indirizzi per l’aggiornamento del piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani in Campania” e “possibili filiere di intervento per la valorizzazione dei rifiuti stoccati in balle” i due documenti che la Regione ha inviato la scorsa settimana all’Unione Europea, in risposta alla sentenza del 16 luglio scorso che ha condannato l’Italia a pagare una multa di 20 milioni di euro. Oltre ad una penalità di 120mila euro per ogni giorno di ritardo nella realizzazione dell’impiantistica necessaria a rendere la nostra regione totalmente autosufficiente sul fronte della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. E, come anticipato dal nostro quotidiano, nel secondo documento - quello sulle ecoballe - viene pienamente confermata la possibilità di mandare ad incenerimento il combustibile solido secondario, ricavato dalla parte non differenziabile dei rifiuti, all’interno dei cementifici.

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Ma non è questa l’unica soluzione. La Regione ha infatti previsto lo svuotamento delle circa sei milioni di tonnellate di ecoballe attraverso un intervento che si svilupperà in tre fasi e che prevede il potenziamento e la riqualificazione funzionale degli Stir di Tufino e Giugliano, quest’ultimo destinato ad accogliere tutte le ecoballe ospitate nel sito adiacente all’impianto che ammontano a 2,3 milioni di tonnellate, che consentirà lo smaltimento al ritmo di 400mila tonnellate all’anno.

Riguardo allo smaltimento ordinario la Regione esclude la necessità di un secondo termovalorizzatore oltre a quello di Acerra. Il Governo, al contrario, lo ritiene indispensabile.

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