Partoriente salernitana rischia la vita, salvati lei e il bimbo

Al "Ruggi" parto cesareo d'urgenza e un lungo intervento di neurochirurgia. Ora mamma e figlio sono a casa a San Severino

SALERNO. Era arrivata in ospedale alla 34esima settimana di gravidanza, con una patologia che rischiava di ucciderla da un momento all’altro. Veronica Saggese, 33 anni, ce l’ha fatta e con lei è stato salvato anche il bambino che adesso, dopo alcune settimane di ricovero, la donna ha potuto finalmente abbracciare nella sua abitazione di Mercato San Severino.
Era l’1 febbraio quando la 33enne  fu  ricoverata al "Ruggi" nel reparto di “ Gravidanza a rischio” diretto dal dottore Raffaele Petta con una diagnosi di emiparesi al lato destro. La  risonanza magnetica rivelò una gravissima e rarissima patologia con distruzione della seconda vertebra cervicale e compressione del midollo. Un quadro clinico che può portare, anche con un minimo movimento del collo, a morte improvvisa per  lesione dei centri bulbari respiratori, come avviene nella morte per impiccagione. I medici sono intervenuti innanzitutto stabilizzando le vertebre cervicali, con l’applicazione di un collare Philadelphia, e subito dopo fu eseguito un taglio cesareo che consentì la nascita di Raffaele, un bel bimbo di quasi 2 chili e mezzo.

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L’equipe chirurgica era guidata dal primario  Petta coadiuvato dal medico  Carlo De Rosa e dall’ostetrica Carolina De Prisco. L’anestesia fu condotta dalla dottoressa Ida Oppido e il bimbo fu assistito dai dottori Francesco Ciccullo ed Antonio Criscuolo del reparto di Neonatologia diretto dalla dottoressa Graziella Corbo. Ma l’emergenza non era finita, perché dopo aver consentito la nascita del bimbo era necessario salvare la madre. Il 5 febbraio la paziente fu trasferita in Rianimazione e operata con un intervento durato più di cinque ore , che prevedeva la rimozione della vertebra malata e la stabilizzazione della colonna cervicale con una protesi metallica. Il 12 febbraio, per sopraggiunte problematiche respiratorie, la donna fu portata di nuovo in Rianimazione e sottoposta a una tracheotomia per poi essere ritrasferita in Neurochirurgia  con la prescrizione di successivi accertamenti per approfondire la natura della lesione.
Ora Veronica Saggese è a casa, insieme al figlioletto e al marito Gabriele Napoli.  “Questi risultati – ha commentato il primario Raffaele Petta - sono possibili grazie alla sinergica collaborazione del reparto di “ Gravidanza a rischio “ con altri reparti”.