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Panificazione fuorilegge Una raffica di sequestri

NAPOLI. Dodici forni totalmente abusivi o in condizioni igienico-sanitarie pessime e 3.000 chilogrammi di pane oltre a 1.300 chilogrammi di farina sequestrati, una trentina di persone denunciate. È...

NAPOLI. Dodici forni totalmente abusivi o in condizioni igienico-sanitarie pessime e 3.000 chilogrammi di pane oltre a 1.300 chilogrammi di farina sequestrati, una trentina di persone denunciate. È il bilancio di una nuova operazione a Napoli e provincia, effettuata dai carabinieri contro la panificazione abusiva. Sono stati prelevati campioni inviati all’Arpac per la verifica di eventuali tracce di umidità, ceneri e radioattività e sono state elevate sanzioni amministrative per 37 mila euro.

I carabinieri del Comando provinciale, insieme con i militari del Nucleo antisofisticazione e sanità del capoluogo, hanno effettuato i controlli, nell’area cittadina e in tutta la provincia, per contrastare la panificazione abusiva, partendo dalle verifiche ai forni e continuando con la rete di distribuzione e deposito del pane, fino ad arrivare alla vendita al dettaglio nei supermercati e per le vie cittadine, ovvero tutta la filiera del prodotto.

«Nell’ultimo mese i carabinieri hanno sequestrato circa 50 forni abusivi e oltre 15mila chilogrammi di pane illegale. Adesso grazie al loro impegno - dicono il componente dell’esecutivo nazionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e Mimmo Filosa, presidente dell’Unipan, l’associazione dei panificatori della Campania - partono anche le analisi sulle farine che noi temiamo essere tossiche e fortemente nocive alla salute. La loro provenienza infatti è nella maggior parte dei casi sconosciuta. Il fenomeno è impressionante e molto più esteso rispetto al passato con una presenza fortissima dei clan camorristici che si sono inseriti in questo mercato con grande determinazione». «Questo business è molto redditizio in un momento di grande crisi economica».

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