Castel San giorgio

«Non ho mai venduto la mia bambina»

Orrore nel casolare, la madre della 13enne in lacrime davanti al giudice. Spuntano altri due indagati: il fidanzato della ragazzina e una donna

CASTEL SAN GIORGIO. È un degrado disarmante quello in cui la tredicenne di Castel San Giorgio venduta a uomini adulti ha vissuto per mesi. Tanto che nell'inchiesta che ha portato in carcere la mamma e il suo protettore figurano anche altri due indagati. Un uomo e una donna, per ragioni diverse. Lui, un 31enne della zona è stato il fidanzato della ragazzina. Non un amore innocente, visto che ha 31 anni, e con quella 13enne aveva una relazione fissa. Morbosa. Lui era il suo fidanzato, così lo presentava alle amiche. Diciotto anni di differenza. Ma poco importa, lei è una minorenne. Ha solo 13 anni. E l’uomo è accusato ora di violenza sessuale. L’altra indagata è una donna di 61 anni, di Nocera Inferiore: insieme al 62enne di Castel San Giorgio, è accusata di sfruttamento della prostituzione. Perché insieme reclutavano donne per farle prostituire nel casolare sangiorgese, teatro degli incontri hard a pagamento.

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Intanto, ieri, la madre della 13enne è comparsa davanti al giudice per le indagini preliminari, Maria Zambrano. Non ha retto neppure un secondo e tutto quello che voleva dire, lo ha detto tra le lacrime. La 41enne, arrestata per sfruttamento della prostituzione nei confronti della figlia, voleva dare delle spiegazioni, ma è riuscita solo a dire a modo suo che lei la figlia la ama e non avrebbe mai permesso che facesse quello che faceva lei. Un interrogatorio drammatico, avvenuto alla presenza dell’avvocato di fiducia Carmelina Maiorino. Drammatico perché la donna, finita in carcere, ha continuato a ripetere “Fatemi tornare a casa”.

Ha preferito non rispondere alle domande e alle accuse del giudice, il 62enne accusato di aver fatto prostituire la donna e di averle procacciato dei clienti. L’uomo, che ha avuto il ruolo di “intermediario'” del sesso tra la donna e un 70enne e tra questi e un’altra donna, non si è difeso, né ha fatto dichiarazioni spontanee.

Negli occhi del giudice, che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due, solo le lacrime di quella mamma. Il legale della donna chiederà la scarcerazione, ma bisognerà trovarle un luogo diverso dalla sua abitazione per gli arresti domiciliari. Il contesto familiare è difficile anche per lei, la madre. E poi, la 13enne che – secondo gli inquirenti – frequentava uomini adulti sotto gli occhi consapevoli della madre, vive a due passi dalla casa dove dovrebbe essere detenuta la 41enne. La ragazzina è affidata, infatti, alla nonna paterna, in un’abitazione non lontana. E poi, la donna ha un divieto di avvicinamento proprio alla casa della suocera. Avrebbe problemi psichici e deve essere curata, ha fatto sapere il suo difensore. Dal punto di vista giudiziario la strada è quella solita: il Riesame sarà la prossima mossa. Ma poi ci sono ben altri problemi da risolvere. Quelli per la tutela della minorenne. Il contesto familiare per lei è difficile e non solo perché la mamma è in cella.

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