Napoli, da carabinieri a banditi per rubare 1.300 euro

A tanto ammonta il bottino della rapina al market di Ottaviano cui è seguito l'inseguimento, la sparatoria e un morto. I titolari del negozio volevano farsi giustizia da se

NAPOLI. Volevano farsi giustizia da soli Pasquale e Donato Prisco, 28 e 24 anni, titolari del supermercato rapinato da due carabinieri-banditi a Ottaviano, in provincia di Napoli. Pasquale, ferito come il fratello, insieme ad altre 6 persone, è morto l’altra notte nell’ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno. Ferito all’addome da colpi di arma da fuoco, era in prognosi riservata, considerato tra i quattro feriti più a rischio: aveva gravissime lesioni al duodeno e al fegato, oltre che alla colonna vertebrale. Un delicatissimo intervento chirurgico, durante il quale gli era stata asportata anche la colecisti, non è servito a salvargli la vita.

leggi anche: Ottaviano, rapina con un morto. Presi i due carabinieri Drammati bilancio per la mancata rapina al supermercato: bilancio nove feriti. I due fermati sono piantonati a Salerno

Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due giovani, figli del proprietario del supermarket Etè, Angelo Prisco, sarebbero stati avvertiti da un dipendente e avrebbero deciso d’istinto di mettersi sulle tracce dei due rapinatori Claudio Vitale, 41 anni, di Cercola (Napoli) e Jacomo Nicchetto, 33enne di Chioggia (Venezia). I due fuggitivi, ora rinchiusi e feriti in un istituto penitenziario-ospedaliero di Salerno, dovranno rispondere di rapina aggravata, tentato omicidio plurimo e ora anche di omicidio.

In otto, i due fratelli più altri sei tra cui alcuni dipendenti, sono saliti a bordo di due auto e si sono lanciati all’inseguimento di quella dei malviventi. Che sono stati intercettati dagli inseguitori sulla statale 268, vicino l’area industriale di Ottaviano. Una delle due auto avrebbe speronato quella dei carabinieri-banditi, l’impatto violento, il testa coda. I fuggitivi che escono dalla macchina, affrontati dagli otto inseguitori. Nasce una colluttazione e partono colpi di pistola. L’esame dello stub chiarirà se anche gli inseguitori fossero armati. Di sicuro lo erano i rapinatori. Che, con tutta probabilità usando la pistola d’ordinanza, hanno aperto il fuoco. Il bilancio: un morto e nove feriti.

Una rapina da 1300 euro a volto coperto messa a segno da due militari in servizio in Veneto e in permesso ordinario in Campania. Un colpo trasformato in tragedia. Tra i feriti, colpito all’addome anche il fratello di Pasquale, Donato, ricoverato nell’ospedale di Nocera Inferiore, i tre dipendenti del supermercato Antonio Susini, 33 anni, Pasquale Mellone, 25 anni, Gaetano Mastellone di 25 anni. Rimasti feriti anche due romeni, dipendenti di un altro market riconducibile ai Prisco, di 29 e 27 anni e ricoverati nell’ospedale di Sarno. Ferito all’addome da un colpo d’arma da fuoco anche un altro dipendente, Biagio Bifulco, 43 anni. Le condizioni di tutti sono stazionarie.

Pasquale e Donato Prisco sono figli di Angelo Prisco, che viene citato anche in un'informativa dell’Arma. Fu coinvolto nel 2012 in un’inchiesta della Dia che gli sequestrò dei beni ma poi fu completamente scagionato. A Ottaviano il giorno dopo c’è rabbia e sconcerto. «Qui non si è capito nulla, fuggi fuggi, gente terrorizzata» racconta un anziano signore. «Dovrebbero scannarli come porci quei carabinieri - accusa un giovane - la legge ci dovrebbe difendere e questi ci ammazzano».

©RIPRODUZIONE RISERVATA