Goletta verde

Mare inquinato, ecco dove

Presentati da Legambiente i dati del monitoraggio in provincia di Salerno.  Nel mirino ancora scarichi, foci di fiumi e torrenti.

SALERNO.Le coste campane continuano a subire la minaccia della mancata depurazione: su trentuno punti monitorati da Goletta Verde ben venti presentavano cariche batteriche elevate, anche più del doppio dei limiti imposti dalla normativa. Nel mirino ci sono sempre canali, foci di fiumi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati.

Una situazione ben nota che in alcuni casi raggiunge record assoluti: alcuni dei punti monitorati da Legambiente risultano ormai inquinati per il settimo anno consecutivo: la foce del torrente Savone a Mondragone; la foce del Regi Lagni, lo sbocco del canale di Licola, la foce Lagno vesuviano, la foce del fiume Irno e del fiume Sarno. Una situazione non più tollerabile che rischia di compromettere una delle maggiori risorse di questa regione.

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Per questo Legambiente chiede che la carenza depurativa e la gestione del servizio idrico in generale diventi davvero una delle priorità nell’agenda politica della Giunta Regionale e del nascente Ente Idrico Campano.

Il monitoraggio di Goletta Verde prende in considerazione il campionamento di punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare.

Quello di Goletta Verde è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.

“Ogni anno il viaggio di Goletta Verde in Campania racconta della bellezza e dell’inferno e delle grandi contraddizioni di questa regione – dichiara Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania -. Ancora una volta emerge l’esigenza di assicurare un’azione istituzionale coordinata e coerente per tutelare il mare e le aree costiere, nonché le importantissime risorse ambientali, sociali ed economiche ad esse connesse. La Regione ha di fronte una sfida che non può perdere se davvero si vuole immaginare uno sviluppo diverso per questo territorio”.

I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente tra il 26 e il 29 giugno scorso.

In provincia di Salerno su dieci punti monitorati nove hanno evidenziato elevate cariche batteriche e per sette di questi il giudizio è di fortemente inquinato: alla foce del fiume Irno, come detto, a Salerno, sul lungomare Tafuri; ad Atrani, alla foce del torrente Dragone; alla foce del torrente Asa a Pontecagnano-Faiano; a Battipaglia, alla spiaggia nei pressi della foce del Tusciano; a Marina di Eboli, al canale di scarico su via Mimbelli; alla foce del rio Arena a Castellabate/Montecorice e a Capaccio alla foce dl rio presso via Posidonia in località Laura. Giudizio di inquinato invece per i campionamenti effettuati a Torre di Paestum/Licinella, alla foce Capo di fiume e alla foce del fiume Solofrone tra Capaccio e Agropoli. Si salva il solo prelievo effettuato a Salerno alla spiaggia antistante via Mantegna sul lungomare Marconi.