Il caso
Legge Severino, la Consulta rimette in bilico De Luca
Le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittime le questioni sollevate sulla norma da parte del sindaco di Napoli de Magistris, rischiano di avere ripercussioni anche sulla vicenda del governatore
ROMA. "La sospensione dalla carica degli amministratori pubblici prevista dalla cosiddetta legge Severino non costituisce una sanzione o un effetto penale della condanna, ma una conseguenza del venir meno di un requisito soggettivo per l'accesso alla carica o per il suo mantenimento". Lo scrive la Corte Costituzionale nella sentenza sul caso de Magistris, che ha dichiarato non fondate le questioni sollevate sulla norma.
"La permanenza in carica di chi sia stato condannato anche in via non definitiva per determinati reati che offendono la pubblica amministrazione può comunque incidere sugli interessi costituzionali". Aggiunge la Consulta, citando l'art. 97 e 54 della Costituzione sul buon andamento della Pubblica amministrazione.
Le motivazioni della decisione della Consulta, dunque, rischiano di rimettere in bilico anche il presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca, dal momento che c'è un legame abbastanza stretto tra le vicende giudiziarie del primo cittadino partenopeo e quelle che riguardano l'attuale governatore.