La storia spostata nel Meridione dell’Ottocento

L’attore salernitano Alfonso Liguori rilegge Cechov e tramuta “Il Giardino dei ciliegi” del drammaturgo russo in “Nu ciardino d’ ’e cerase”, opera scritta per il teatro, tutta in napoletano,...

L’attore salernitano Alfonso Liguori rilegge Cechov e tramuta “Il Giardino dei ciliegi” del drammaturgo russo in “Nu ciardino d’ ’e cerase”, opera scritta per il teatro, tutta in napoletano, ambientata nell’altopiano di Agerola alla fine dell’Ottocento. Un omaggio, quello di cui ora Liguori può vantare la piena paternità, a quei sacrifici che il Sud intero ha dovuto sostenere per pagare il caro prezzo necessario per entrare a far parte dell’Italia unita. Per raccontarli, l’autore si è voluto ispirare alle vicende racchiuse nell’opera originale andata in scena per la prima volta il 17 gennaio 1904 al Teatro d’Arte di Mosca sotto la direzione di Kostantin Sergeevi Stanislavskij e di Vladimir Nemirovic-Dancenko. Solo sei mesi dopo Cechov morì di tubercolosi. «Il 1904 - racconta Liguori - è anche l’anno in cui è nata mia nonna, Leonilde, e non è quindi un caso l’aver dato a una delle protagoniste del mio lavoro proprio questo nome».