Giunta regionale, è corsa contro il tempo per evitare l'effetto Severino sul governo della Campania

De Luca è orientato a nominare esperti per evitare il ginepraio dei partiti e delle correnti interne ai Democratici e il vice presidente dovrà avere il requisito della massima affidabilità, perché dovrà subentrargli fin da subito

SALERNO. In attesa della proclamazione ufficiale, Vincenzo De Luca sdrammatizza sugli effetti della legge Severino e garantisce che sarà assicurata la governabilità della Regione Campania. «Nomineremo una giunta segnata da molte professionalità, aperta alla società civile, e andremo avanti con assoluta tranquillità». E a chi gli chiede se ci saranno politici risponde che «sarà una giunta con grandi competenze e aperta alla società».

Altro non dice per cui, al momento, è possibile solo azzardare delle ipotesi. Chi lo conosce bene è pronto a scommettere che saranno tutti esponenti della società civile, perché se inizia ad imbarcare politici rischia di finire in un ginepraio da cui difficilmente riuscirà a districarsi. È vero che è previsto il gradimento del Consiglio regionale, ma la nomina degli assessori è di stretta competenza del presidente. Il ricorso a tecnici di esperienza eviterebbe anche il bilanciamento tra le varie correnti interne del Partito democratico, aspetto non di poco conto.

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 Tra la società civile, dunque, De Luca dovrebbe individuare quelle persone esperte e competenti in materia di trasporti, sanità, ambiente e lavoro. Tematiche che sono alla base del suo programma messo a punto in quella iniziativa “la terra delle idee” nella quale furono costituiti gruppi di lavoro con esperti nei vari settori. Non è escluso, quindi, che da quella terra germoglino pure i futuri assessori della giunta regionale. Di sicuro ci saranno delle donne, in quanto è la legge sulla parità di genere a garantirlo. Altro elemento di cui il presidente non potrà non tener conto sarà la rappresentanza territoriale.

Ad oggi, però, una sola cosa è certa: il vice presidente dovrà avere il requisito della massima affidabilità, perché dovrà subentrargli fin da subito nelle funzioni. Per quanto tempo ancora non si sa, perché dipende da che piega prenderà la Severino. Nell’ipotesi peggiore De Luca potrebbe restare in panchina, perché sospeso, anche per 18 mesi. Per l’incarico di vice si fanno ormai da settimane i nomi del parlamentare salernitano del Pd Fulvio Bonavitacola e di Raimondo Pasquino, ex rettore dell’Università di Salerno e attuale presidente del Consiglio comunale di Napoli, in quota Udc, cioè del partito il cui apporto è stato determinante per decretare la vittoria su Caldoro.

C’è chi sostiene, invece, che solo il vice presidente sarà di sua stretta fiducia e che se all’inizio la Giunta regionale potrebbe essere costituita da tecnici, anche per fare subito per non incorrere negli effetti della Severino, poi Vincenzo De Luca sarà tenuto a fare una giunta politica perché i partiti e le loro componenti interne reclameranno spazi e ruoli di potere. Tra chi aspira a diventare assessore ci sarebbe, ad esempio, Mario Casillo, primo degli eletti nella lista del Partito democratico in provincia di Napoli, il cui apporto a De Luca, soprattutto nella partita delle primarie, è stato importante.

Al neo presidente della Regione non manca l’esperienza amministrativa, per cui è verosimile che riuscirà a trovare la quadra. Inoltre, De luca sa bene che il Consiglio regionale, a differenza di quello comunale, è un organismo chiamato a legiferare . Per cui è importante riuscire ad assicurare anche il funzionamento delle commissioni, in particolare di quelle più importanti, e dei gruppi consiliari. È verosimile, dunque, che per alcuni di questi compiti punterà a coinvolgere i consiglieri eletti in provincia di Salerno di cui conosce le capacità, per essere stati anche suoi assessori, e su cui può fare affidamento sia per velocizzare l’iter di provvedimenti che riterrà importanti, che per garantirsi il sostegno in aula. Da sindaco di Salerno ha sempre nominato subito gli assessori, in alcuni casi li ha presentati addirittura prima del voto. Ed è certo che non impiegherà molto tempo anche ora che è stato eletto presidente della Regione, pure perché di tempo a disposizione non ne ha molto. Il decreto di sospensione per effetto della legge Severino arriverà di sicuro.

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