Il Caso

Di Maggio al fianco di Bindi: "Da De Luca attacchi beceri"

Il senatore dei Conservatori e Riformisti, componente della Commissione Antimafia, replica al Governatore: "Il suo è delirio di onnipotenza, va rimosso"

ROMA. «Vincenzo De Luca, in delirio di onnipotenza, pensa all'Italia quasi fosse neppure la Campania, ma la "sua"
Salerno, dove si muove con la stessa aura di un monarca. Nella Repubblica Italiana, invece, si applicano le leggi dello Stato, almeno così dovrebbe essere. Così come ha fatto la Commissione Antimafia, applicando la legge Severino.

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Continuare ad attaccare in modo becero e irriguardoso l'onorevole Bindi, che ha condotto il lavoro della Commissione in sintonia coi commissari, nello scrupoloso rispetto sia delle norme, che delle diverse posizioni espresse, vuol dire che il "forse" governatore della Campania non è in grado di intendere e di volere. Forse, anziché per la legge Severino, sarebbe meglio rimuoverlo per questa manifesta incapacità».

Così il senatore dei Conservatori e Riformisti, Tito Di Maggio, componente della Commissione Antimafia, in merito alle dichiarazioni fatte in una trasmissione televisiva dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sulla presidente della bicamerale Antimafia Rosy Bindi.