Estate 2016

Costa d'Amalfi: spiagge vietate perché pericolose ma inserite negli itinerari

La situazione paradossale di alcune delle spiagge più belle. L’elenco stilato dalla capitaneria di porto nel 2011: da allora nulla è cambiato

AMALFI. È la parte della Costiera amalfitana bella ma dannata, perché ufficialmente inaccessibile. E che dovrebbe essere categoricamente “off limit” per i bagnanti a causa del pericolo frane. Piccoli angoli di paradiso, lingue di rena incastonata tra le insenature naturali, alcune delle quali raggiungibili solo dal mare, dotate di una bellezza selvaggia che, a vederle, sembra quasi di fare un passo a ritroso nel tempo. Perché il silenzio vi regna sovrano e, chi ha avuto la fortuna di passarvi qualche momento della giornata, è rimasto a bocca aperta, dimenticando, addirittura, il trascorrere delle ore. Veri e propri gioielli nel ricco mosaico della Divina di cui, purtroppo, allo stato attuale, almeno teoricamente, nessuno ne può usufruire. Sono i tratti di spiagge, tra i più belli del comprensorio amalfitano, interdetti ai bagnanti a causa dei movimenti franosi che potrebbero mettere a rischio l’incolumità dei vacanzieri. Alcune di esse sono addirittura “proibite” da anni, come l’intera Cala Bellavaia, nel territorio comunale di Maiori, meglio conosciuta come la spiaggia del Cavallo morto in quanto, secondo la leggenda, fino alla metà del secolo scorso, vi si scaraventavano dalla rupe i purosangue deceduti.

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Su questi arenili, tuttavia, il più delle volte, capita che i turisti si fermino a proprio rischio e pericolo, anche perché nessun Comune, e nemmeno gli enti preposti all’accoglienza, informano dell’impossibilità di raggiungere le baie vietate, che anzi sono inserite pure in “percorsi” consigliati agli escursionisti. Un vero e proprio paradosso, un atteggiamento pilatesco che lascia alquanto perplessi.

L’ultima ordinanza della capitaneria di porto di Salerno, in cui è contenuta la “black list” degli arenili non accessibili e, dunque, teoricamente proibiti, risale al 2011 ed è stata confermata del 2013. L’elenco è così lungo che non si riesce a leggerlo tutto di un fiato. Il viaggio virtuale tra gli arenili proibiti comincia da Positano, dove è interdetta la sosta e il transito da Punta Germano a Torre di Clavel fino ad una distanza di 100 metri dal costone e dalle spiagge esistenti con esclusione di quella in concessione all’Hotel Le Agavi. E continua con i divieti negli specchi di mare fino a una distanza di 50 metri dai costoni: Positano (da Torre di Clavel alla Grotta Santa Borghese Ercolani), nella zona ricadente nei comuni di Positano e Praiano e compresa tra Laurito e l’Hotel Tritone escluso, a Praiano (da Torre di Grado allo scoglio dell’Ischitella), tra Furore e Conca dei Marini (dal Vallone di Praia a Capo di Conca), ad Amalfi (dalla spiaggia di Conca dei Marini (esclusa) al Torrino della struttura alberghiera Hotel Saraceno, dalla spiaggia Grande di Santa Croce alla spiaggia Duglio lato ponente e in località Pastena-Lone), a Maiori, dalla Grotta Pandora (inclusa) alla Torre di Cesare (esclusa) e dalla Spiaggia Cavallo Morto alla Torre di Tummolo (Erchie).

Divieto di accesso e di transito, entro i 30 metri, sono invece previsti a Positano (Arienzo lato ponente per un fronte mare di 5 metri); Praiano (Le Praie e La Gavitella fronte mare antistante l’area di calpestio); Conca dei Marini (Marinella di Conca); Amalfi (Le Marinelle); Maiori (Cavallo Morto o Bellavaia). E, ancora, off limit, per effetto di ordinanze comunali: Positano (a Fornillo tra il fronte mare dalla grotta Santa Borghese Ercolani fino al muro di proprietà della società Fratelli Grassi); Maiori (Innamorati, Ciglio o Limoni, Sovarano o Sgarrupo, Cauco); Cetara (i Travertini o il Nido, La Campana e Lannio con esclusione per quest’ultima di metri 35 a partire dalla Grotta Annunziata); Vietri (la spiaggia libera della Baia, lato ponente, sottostante al costone roccioso di proprietà comunale; Acqua r’a Fica lato ponente; Torre di Albori e il lato ponente della spiaggia denominata “Lo scoglione”).