Caso Castagna, s’indaga sugli spari

Le prime verifiche confermano l’esplosione di proiettili vicino alla casa dell’ex pentito. Lui chiede la scarcerazione

Gli spari contro la sua abitazione, con cui Walter Castagna ha provato a giustificare “per esigenze di difesa personale” il possesso di una pistola, non sono una fantasia messa in campo nel tentativo di evitare il carcere ma un episodio che ha già trovato riscontro nelle prime verifiche dei carabinieri. Pochi giorni prima dell’arresto dell’ex pentito (avvenuto martedì sera) una telefonata aveva infatti allertato le forze dell’ordine segnalando l’esplosione di colpi di arma da fuoco proprio in via Spirito Santo, nella frazione Capriglia del comune di Pellezzano dove Castagna si era trasferito da qualche tempo in casa della fidanzata.

leggi anche: Castagna in manette, l’annuncio su Fb Era armato, sorpreso dai carabinieri. Lui rivela: «Ho preso la pistola per difendermi, hanno sparato contro la mia casa».

«Erano proiettili diretti a me» ha affermato senza esitazioni il 38enne quando i carabinieri lo hanno fermato a bordo della sua Renault Clio, trovando nel borsone appoggiato sul sedile posteriore una pistola clandestina. Su chi abbia sparato quei colpi e sul reale intento minatorio, però, non vi sono ancora certezze. Sul posto non sono stati ritrovati bossoli e non può dirsi con sicurezza quale fosse la traiettoria dei proiettili. Di certo, al momento, ci sono la presenza di Castagna in quella zona e le sue dichiarazioni al gip Donatella Mancini che ha convalidato l’arresto, a cui ha spiegato di temere ritorsioni della criminalità organizzata per le sue rivelazioni nel periodo della collaborazione con la giustizia.

A quelle rivelazioni è legato secondo la Direzione distrettuale antimafia l’omicidio dell’amico Fabio Petrone, per il quale sono state emesse agli inizi di luglio le ordinanze di custodia cautelare a carico di Vincenzo D’Andrea e Vincenzo Villacaro (detto Ciro) individuato rispettivamente come l’esecutore e il mandante dell’agguato. Secondo la ricostruzione della Dda, Villacaro dispose l’omicidio preoccupato che Petrone potesse seguire le orme dell’amico Castagna e decidere anche lui di “pentirsi”, rivelando particolari sugli affari del clan e, soprattutto, sull’omicidio di Donato Stellato, per il quale il pubblico ministero Rosa Volpe ha chiesto pochi giorni fa la condanna di Villacaro all’ergastolo.

Ora le indagini legate all’arresto di Castagna proseguiranno per verificare se gli spari a Capriglia possano essere collegati alla criminalità organizzata; e si concentreranno anche sulla pistola che l’ex pentito ha affermato di aver trovato abbandonata sulle colline di Capriglia, per capire se sia stata utilizzata nella commissione di reati. Intanto Walter Castagna resta in carcere con l’accusa di ricettazione e detenzione e porto abusivo di arma da fuoco. I carabinieri di Pellezzano lo hanno arrestato in flagranza alle undici di martedì sera, e lui ne ha dato l’annuncio dalla caserma con un post pubblicato su Facebook tramite il telefono cellulare. Nei prossimi giorni sarà fissata l’udienza al Trbunale del Riesame, a cui il difensore Marco Martello chiede la revoca o almeno l’attenuazione della misura cautelare.