Politica

Battipaglia: è iniziata l’era Francese, opposizione all’attacco

Accuse e veleni sui neo assessori, lo staff della sindaca e le incompatibilità Falcone eletto presidente dell’assise cittadina, i suoi vice sono Lanaro e Bovi

BATTIPAGLIA. È iniziata l’avventura politica della nuova amministrazione comunale. In un’aula consiliare caldissima, rinfrescata appena da cinque ventilatori, ed anticipata da un minuto di silenzio in memoria delle vittime del disastro ferroviario in Puglia, si è insediato il nuovo consiglio comunale, quello post scioglimento per camorra. Assente la sola Luisa Liguori, per un lutto familiare. L’opposizione non ha fatto sconti: Gerardo Motta, Luigi D’Acampora e Renato Vicinanza hanno lanciato accuse e contestato ogni dichiarazione della maggioranza. Un atteggiamento che il folto pubblico presente ha più volte fischiato. La minoranza ha anche consegnato un fascicolo alla giunta per elencare i problemi della città.

[[(Video) Cecilia Francese: il primo sindaco donna di Battipaglia]]

La nomina del presidente.Nominato presidente dell’assise Franco Falcone. L’opposizione aveva proposto per la carica Enrico Lanaro, che ha ottenuto 5 voti. Su Falcone la maggioranza ha votato compatta (18 preferenze), mentre si registra una scheda bianca, che dovrebbe essere di Egidio Mirra (Pd), il quale era parte pure della coalizione di Lanaro. Il veterinario è stato eletto vice presidente, insieme a Pino Bovi (votazione con 5 bianche ed una nulla). Districate le faccende burocratiche, con la proclamazione della sindaca Cecilia Francese e dei consiglieri, la presentazione della giunta.

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Scintille sui nuovi assessori. Motta ha chiesto i curricula degli assessori: «Alcuni non li conosciamo nemmeno, ma chi sbandiera l’etica ora mette insieme il meglio del peggio per tornare 20 anni indietro, per far quadrare i conti politici. Faremo opposizione. La campagna elettorale è finita, ma non dimentico nulla. Osserveremo ciò che farà l’amministrazione, tanto sappiamo cosa aspettarci». Attacco frontale di Motta alla prima cittadina: «Ricordo che al Comune può girare solo chi ha un contratto. Chi utilizza una scrivania o computer dell’ente senza un contratto può essere denunciato. Sto parlando del suo staff». Sulla lettera minatoria con il proiettile spedito alla sindaca, Motta ha detto che «è stato un imbecille». Sulla giunta ha risposto Angelo Cappelli: «L’esecutivo è composto da persone con comprovata esperienza professionale». Bovi ha aggiunto che «gli uffici preposti soddisferanno le richieste dell’opposizione. Noi non siamo manichini, non abbiamo ricevuto ordini da nessuno».

leggi anche: Lettera minatoria con proiettile alla sindaca di Battipaglia Cecilia Francese E' stata recapitata in Comune dove era in programma la presentazione della giunta. "Un atto grave che non ci ferma, io non ho paura" ha commentato Francese. E molti cittadini hanno solidarizzato con lei esponendo cartelli con la scritta "Forza Cecilia". Solidarietà del sottosegretario Alfano e da altre forze politiche

Scintille anche sulle cause di incompatibilità o ineleggibilità. Motta ha puntato il dito contro Franco Falcone, Bruno Amendola e Valerio Longo. Il primo sarebbe, a detta di Motta, incompatibile per una causa pendente con l’ente (la questione dei gettoni di presenza ricevuti dal 2003 al 2005), gli altri due perché dipendenti della municipalizzata Alba Ecologia. E Longo ha risposto: «Amendola ed io saremmo incompatibili se fossimo dirigenti o legali rappresentanti di Alba, ma io sono un semplice impiegato e Amendola è un operaio». Falcone si è difeso: «il precedente consiglio comunale non mi ritenne incompatibile (l’amministrazione Santomauro votò in consiglio contro la decadenza, ndr). Tuttavia, su richiesta della sindaca Francese, ho fatto istanza al Comune in questi giorni per eliminare il problema, restituendo quelle famose indennità di funzione».

Solo lo scorso anno, Falcone aveva dichiarato che non avrebbe mai restituito un solo euro di quel debito, nonostante le ripetute istanze del settore avvocatura comunale. Evidentemente, il ruolo di presidente del consiglio ha convinto Falcone a ripensarci.

Non sono mancate le polemiche dell’opposizione pure sulla riorganizzazione dei posti decisi in aula. «Non siamo stati contattati», ha tuonato Motta. L’opposizione ha trovato il modo di ottenere un maggior minutaggio di interventi, nominando ogni membro della minoranza come capogruppo di liste diverse. Un escamotage che potrebbe servire anche a rallentare i lavori del consiglio. E se questo è l’andazzo, l’opposizione non renderà la vita facile all’amministrazione Francese.