il caso

Attentato al candidato, s'indaga seguendo due piste

All’attenzione degli inquirenti gli ambienti dell’estrema destra e quelli dove sono maturate le lotte sindacali di Margaret Cittadino

SALERNO. Quarantotto ore dopo l’attentato all’auto della figlia, Margaret Cittadino incassa la solidarietà anche del sindaco Enzo Napoli e del segretario provinciale del Partito democratico Nicola Landolfi, candidato nel Pd a Battipaglia. Ieri pomeriggio, inoltre, c’è stato un presidio di solidarietà della Cgil davanti alla Prefettura di Salerno. Qui, il segretario provinciale Maria Di Serio, insieme con una delegazione dei sindacati, ha incontrato il questore Alfredo Ansalone. «Abbiamo chiesto di porre maggiore attenzione alle forze dell’ordine in questi giorni di campagna elettorale – ha spiegato Maria Di Serio – e soprattutto di accelerare le indagini per capire chi e perché ha inteso macchiarsi di un gesto simile. Margaret è una donna che fa sindacato da sempre – continua il segretario – il fatto che sia accaduto ora un fatto del genere, inquieta. Per questo motivo abbiamo incalzato il questore a fare presto». Ansalone ha risposto positivamente alle sollecitazioni del sindacato. Le stesse che sono piovute sul numero uno della Questura anche dalla candidata Cittadino e dal candidato sindaco della lista “Salerno di tutti”, Gianpaolo Lambiase. «L’invito a fare presto – commenta Margaret Cittadino – non è solo per conoscere chi e contro cosa mi sarei messa, ma significa ridare serenità anche alla mia famiglia, che al contrario di me, è spaventata».

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Una paura che arriva soprattutto dalla conferma che l’incendio dell’auto della figlia della Cittadino è di natura dolosa. Pare che sia stato proprio il questore a confermare la circostanza. Del resto le prove raccolte dai carabinieri sul posto non lasciavano spazio a molte interpretazioni, specialmente quelle di autocombustione dovuta ad un corto circuito – come spesso vengono derubricati questi episodi –. Nella notte tra sabato e domenica infatti i militari, giunti in via Luigi Angrisani insieme ai vigili del fuoco, avevano trovato poco distante dell’auto una bottiglia contenente resti di benzina. Una bottiglia probabilmente abbandonata dagli stessi attentatori nella fuga. Ora le indagini seguono due piste, quella delle battaglie sindacali condotte dalla Cittadino nel settore della sanità cittadina e quelle legate agli ambienti dell’estrema destra. «Io confido nella magistratura – commenta la candidata – Non ho alcuna idea di chi possa essere stato. Spero solo il colpevole o i colpevoli si trovino quanto prima».

Intanto, oltre alla Cgil, la solidarietà è bipartisan. Domenica era stato il candidato sindaco Raffaele Adinolfi a stigmatizzare l’episodio. Ieri invece sono arrivati gli attestati di solidarietà del segretario provinciale del Pd, Landolfi («Solidarietà mia e del partito alla sindacalista della funzione pubblica di assoluto valore, per la viltà del gesto che le è stato rivolto») e quella del candidato sindaco Roberto Celano, che scrive sul suo profilo Facebook: «Esprimo la mia solidarietà alla candidata Cittadino per il vile e deprecabile attentato cui è stata vittima. Noi vogliamo una città in cui ciascuno possa, liberamente e senza timore, esprimere le proprie idee e “promuovere” i propri valori e ideali senza timore e preoccupazioni». Intanto i partiti della sinistra hanno chiesto al prefetto un incontro che dovrà esserci tra un paio di giorni. I segretari provinciali di Rifondazione e Sel-Sinistra Italiana unitamente a Tonino Scala, segretario regionale di Sel-Sinistra Italiana stanno valutando la possibilità di interpellare l’antimafia.

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