Assenteismo, sospesi dodici comunali a Castel San Giorgio

Coinvolti funzionari e impiegati di quattro settori e un centralinista. Un operaio è stato sorpreso mentre dormiva

CASTEL SAN GIORGIO. Dipendenti comunali indagati per truffa e uso di documento falso. La bufera giudiziaria, che ha travolto il Comune di Castel San Giorgio, ha portato a un provvedimento di sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per Rocco Cataldo (50 anni, originario di Nocera Inferiore), Ferdinando Cimmino (50 anni, originario di Castel San Giorgio), Giovanni Cenci Cicalese (57 anni, di Castel San Giorgio), Raimondo Forte (45 anni, di Nocera Inferiore), Michele Iennaco (63 anni, di Castel San Giorgio), Antonella Mellini (46 anni, di Salerno), Gerardo Menichini (43 anni, nato a Nocera Inferiore), Sergio Oliva (48 anni, di Salerno), Gerardo Santoro (53 anni, di Castel San Giorgio), Domenico Sica (45 anni, di Nocera Inferiore), Anna Villani (56 anni, originaria di Pagani) e Mario Zappullo (56 anni, di Castel San Giorgio). I carabinieri della compagnia di Mercato San Severino hanno eseguito l’ordinanza di sospensione, per la durata di dodici mesi con l’interdizione di compiere ogni attività inerente l’ufficio, emessa dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore nei confronti dei dodici indagati, tutti dipendenti del Comune di Castel San Giorgio, ritenuti responsabili, a vario titolo, di truffa e uso di documento falso con le aggravanti di aver commesso il fatto in danno di un ente pubblico. All’inizio il gip Alfonso Scermino aveva esaminato la richiesta del pm Roberto Lenza per l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari. Poi è stata decisa l’ordinanza di sospensione.

I dipendenti coinvolti. Tra gli indagati figurano responsabili e impiegati dei settori Servizi sociali, Cimitero, Protocollo e Ufficio tecnico, nonché un centralinista e un operaio addetto alle pulizie. Le indagini, coordinate dalla Procura di Nocera Inferiore, sono scattate a seguito di informazioni relative ad alcuni episodi di assenteismo di cui si sarebbero resi responsabili diversi dipendenti del Comune di Castel San Giorgio i quali, dopo aver timbrato il badge marcatempo, erano soliti allontanarsi dal posto di lavoro, con conseguente danno all’amministrazione locale e disservizio ai cittadini.

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Le indagini dei carabinieri. L’operazione è stata possibile anche grazie all’installazione di un sistema di videoregistrazione nei pressi del Comune sangiorgese, oltre a pedinamenti e controlli incrociati sui fogli di presenza, per cui è stato accertato che dodici impiegati comunali, in assenza di autorizzazioni, si allontanavano dal posto di lavoro durante le ore di servizio per recarsi in alcuni esercizi pubblici della città oppure per svolgere attività di carattere privato. Secondo i dati delle prime indagini degli inquirenti, diversi sarebbero gli episodi che proverebbero la commissione dei reati. Uno dei dipendenti sarebbe stato colto mentre dormiva su una sedia all’interno di un deposito nell’orario di lavoro. Alcuni dipendenti, oltre a non timbrare il cartellino, attestavano falsi ingressi e uscite dal Comune, in un’orario precedente o successivo rispetto a quella effettivo: in questo modo avrebbero eluso possibili controlli perpetrando le assenze. In molti casi, i dipendenti indagati – secondo l’accusa – con artifici e raggiri avrebbero indotto in errore il responsabile dell’Ente circa l’effettiva presenza sul posto di lavoro, procurandosi ingiusto profitto delle somme erogate per la prestazione apparentemente offerta.

Un Comune in difficoltà. Una situazione imbarazzante per la Casa Comunale sangiorgese, già fiaccata dalla debacle dell’ultima amministrazione – durata in carica solamente un anno – con il conseguente insediamento del commissario prefettizio e le elezioni anticipate. A tutto questo si aggiunge ora la necessità di dover rimpiazzare, almeno temporaneamente, i dipendenti sospesi.

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