l'omicidio

Antonino Sessa ucciso a calci, voleva riconquistare la sua ex

Altri particolari sulla tragica lite a Vama, in Romania: l’imprenditore cilentano voleva tornare con lei. La donna non voleva saperne dopo la storia sbocciata ad Ascea. L’assassino è agli arresti domiciliari

ASCEA. È stata eseguita l’autopsia su Antonino Sessa, l’uomo originario di Piano di Sorrento ma residente da anni ad Ascea ucciso l’altro giorno a Vama, in Romania, dal suo rivale in amore. «L’autopsia sul papà della mia cliente è stata effettuata – spiega il legale della figlia del 65enne ucciso, Gianluca D’Aiuto – ma al momento non se ne conoscono i riscontri. Questi certamente saranno chiari a partire da mercoledì prossimo quando mi recherò personalmente in Romania per incontrare il Procuratore titolare del caso. Al momento le notizie che abbiamo appreso ci sono giunte tramite l’Ambasciata italiana».

Intanto emergono nuovi particolari sulla vicenda. Antonino Sessa si era recato in Romania, nella città di Vama, per cercare di convincere Virginiei F., 35enne di origine rumena, a tornare in Italia.

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I due erano stati legati sentimentalmente: si erano conosciuti nel Cilento, quando la donna lavorava in un bar. Antonino, che l’anno scorso era rimasto vedovo dopo la morte della sua compagna di nazionalità ungherese, si era invaghito di quest’altra donna, giovane e bella, tanto da seguirla in Romania quando lei aveva deciso di lasciare l’Italia. Da quanto si apprende il 65enne, sabato scorso, intorno alle 22, si era presentato a casa dell’ex convivente per parlarle. Era in stato di ebbrezza (circostanza questa negata dall’avvocato D’Aiuto) e aveva iniziato a urlare e bussare al portone dell’abitazione per farsi aprire. Quando lei, presentandosi al suo cospetto, le ha confermato di non voler tornare con lui, questi l’avrebbe colpita. A quel punto è intervenuto il convivente della donna, il 40enne Revelino Plesa.

Ben presto tra i due è nata una violenta discussione sfociata nel sangue. Il 65enne è stato colpito con calci e pugni al viso, occhi, naso e mandibola, fino a ucciderlo. Sul posto sono intervenuti la polizia e il magistrato di turno che ha disposto per l’autore dell’omicidio, un mese di arresti domiciliari. In questo lasso di tempo non potrà avere contatti con la donna contesa, che è stata ascoltata nelle scorse ore dagli inquirenti.

Le indagini della polizia proseguono per determinare tutte le circostanze in cui è stato commesso il reato. Sul caso indagano l’Interpol che è in stretto contatto con la Compagnia carabinieri di Vallo della Lucania, guidata dal capitano Mennato Malgieri.

Il fascicolo di indagine per rogatoria dovrebbe giungere presto anche alla procura di Roma. La vittima dell’omicidio passionale risiedeva da diversi anni ad Ascea dove era proprietario di alcuni terreni e svolgeva la professione di imprenditore agricolo. Lascia una figlia, studentessa, che viveva con lui.

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