All'ospedale di Nocera reparti out e carabinieri in corsia

In Rianimazione c’erano quattordici ricoverati per dodici posti letto. L'Umberto I soffre per la riduzione del personale

NOCERA. Linea rovente tra l’ospedale Umberto I e il centralino dei carabinieri. I militari sono continuamente sollecitati a intervenire in viale San Francesco. Il problema è la carenza di personale. Il week end si preannuncia infuocato. È da giovedì che tra emergenze e decisioni dei vertici si sta combattendo per assicurare la giusta assistenza. Giovedì in rianimazione si è arrivati a quattordici ricoverati, rispetto ai dodici previsti. Risicato il personale, appena quattro infermieri a turno. Tant’è che gli operatori hanno chiamato i carabinieri del Nas. I militari non sono arrivati, ma ieri mattina sono andati gli infermieri da loro, a denunciare le condizioni in cui sono costretti a lavorare.

«La situazione è sempre borderline – ha dichiarato Vincenzo Stridacchio dell’Aaroi –, non si può continuare a lavorare sotto i livelli minimi di garanzia. I vertici aziendali conoscono questa situazione da cinque mesi». Rispetto a giovedì pomeriggio, ieri la situazione è leggermente migliorata. Due pazienti sono stati smistati altrove: uno a Scafati e uno a Vallo. In rianimazione però c’era il pienone. Anche in medicina è stato deciso di tagliare qualche posto letto. Due quelli in meno da ieri, per giustificare la riduzione di personale. La situazione era esplosiva, con ben sei barelle nei corridoi. Sei posti letti in meno per l’intera estate anche nel reparto di neurochirurgia. La stessa linea sarà adottata in ginecologia e ostetricia. Sarà sacrificato qualche posto di ginecologia per recuperare personale da destinare alle partorienti. L’intenzione era di chiudere qualche stanza, ma giovedì pomeriggio le puerpere erano addirittura appoggiate negli ambulatori. Gli anestesisti hanno anche chiesto al primario Antonio Vitiello di ridurre qualche seduta operatoria a luglio e agosto, ma tra parti con taglio cesareo e emergenze sembra impossibile farlo.

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«Tutti hanno superato le ore di straordinario e quindi non se ne vogliono e possono fare altre – ha dichiarato Luigi Acanfora del Nursind –, la situazione è critica, con barelle ovunque». Circostanze eccezionali anche in urologia: «Saltano gli interventi programmati – ha aggiunto il sindacalista degli infermieri – e si gestiscono solo le urgenze». Il caos regna anche nelle stanze dei vertici. Se la direzione sanitaria si è detta pronta a pagare tutto, purché si assicuri l’assistenza, quella amministrativa invita a rispettare le ore previste dalla legge. Ai primari è stata recapitata pure una circolare che li mette in guardia dall’autorizzare ore di straordinario. Rischiano di doverlo pagare di tasca propria. «Davanti a tutto questo – ha aggiunto Acanfora – ribadiamo la richiesta di dimissioni di Mazziotti e Buoninconti». Ormai il disagio è strutturale, cristallizzato, quasi normalità.

Quanto accade corre anche sui social. Nelle ultime ore sta circolando un messaggio: «Rimandati tutti gli interventi ordinari, priorità urgenza… radiologia collasso, radiografie solo urgenza, trasporto notturno ammalati affidati a Padre Pio mancanza di OSS, riduzioni di emergenze per emodinamica e gastroenterologia, rimandati interventi chirurgia vascolare…questo è il bollettino di guerra per oggi. Domani? Dio ci aiuti».

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